14 Maggio 2021

Oriana (ASPESI): “Le modiche proposte alla legge lombarda per la rigenerazione urbana sono un buon compromesso. Occorre migliorarle ancora per favorire la riqualificazione del territorio, a partire da Milano che ha più di un  edificio abbandonato per chilometro quadrato &rd

Il testo di modifica dell’articolo centrale della legge regionale sulla rigenerazione urbana -il 40bis- proposto dalla Giunta regionale -ha affermato il Presidente dell’ASPESI, Federico Filippo Oriana nel corso dell’audizione davanti alla Commissione Territorio del Consiglio Regionale lombardo- costituisce un buon compromesso tra le opposte esigenze di conservare l’efficacia della legge 18, ma al tempo stesso consente di evitare le cesoie della Corte Costituzionale, compromesso peraltro migliorabile in taluni suoi aspetti”.
 Oriana ha ricordato alcuni numeri della rigenerazione urbana in Italia: 130 milioni di metri quadri da recuperare, 200 miliardi di investimenti possibili con 300.000 nuovi posti di lavoro all’anno. “Solo a Milano, città di 184 chilometri quadrati -ha affermato- il Comune ha contato 200 siti dismessi, quindi più di uno a chilometro quadrato! Un reticolo infinito di buchi neri che affossa Milano da “rammendare” subito, per usare l’espressione di Renzo Piano”.
 L’ASPESI, consultata in rappresentanza dei promotori e degli sviluppatori immobiliari che dovranno recuperare l’immenso stock di immobili e siti abbandonati esistente in tutto il Paese, ha sottolineato gli aspetti positivi della proposta della Giunta Regionale: il sistema diventa “una tantum” a prevenire possibili abbandoni ad hoc, per accelerare il processo vengono confermati tutti i siti già censiti dai comuni o già segnalati dai privati, viene prorogato a tre anni dall’entrata in vigore della nuova legge il termine per la presentazione dei progetti così da dare modo agli investitori di riuscire a predisporli in collaborazione con gli uffici comunali, l’inclusione nell’elenco degli immobili approvati dai comuni certificherà automaticamente l’interesse pubblico al loro recupero senza bisogno di altri passaggi burocratici, il tetto minimo di premialità volumetrica viene fissato al 10% con il 20% automatico in caso di mancata diversa pronuncia dei consigli comunali.
 L’ASPESI ha poi presentato un documento di sedici proposte migliorative volte a ridurre ulteriormente i tempi della procedura, a diminuire la discrezionalità burocratica sull’applicazione dei benefici e a rendere effettivamente attuabili il maggior numero possibile di recuperi.