03 Marzo 2021

Rapporto 2021 sul mercato immobiliare di Torino
Ad un anno dal Covid si riscopre l’importanza della casa di proprietà. Nel 2021 il settore immobiliare può tornare a crescere 

I torinesi cercano case migliori e più grandi, indipendenti o con ampi balconi e sono disposti a spendere fino all’11% in più

Torino, 3 marzo 2021 – Dallo scoppio della pandemia molte cose sono cambiate, tra queste anche le ricerche immobiliari dei torinesi impegnati a trovare la casa dei propri sogni. Mossi da nuove esigenze, sorte dopo i mesi di lockdown nelle loro abitazioni, si sono ritrovati infatti a cercare immobili dalle metrature più ampie, preferibilmente indipendenti e con uno spazio esterno privato. Tutte caratteristiche che poi devono trovare corrispondenza in una capacità di spesa maggiore che, per quanto riguarda le ricerche immobiliari registrate a Torino, sembra effettivamente disponibile, tanto che i budget sono saliti fino all’11% rispetto a gennaio 2020. Si è discusso di questo e di quanto, in particolare, sia successo nel capoluogo piemontese nell’anno del Covid all’interno del webinar organizzato oggi da ASPESI Torino, in collaborazione con Intesa Sanpaolo Casa e Immobiliare.it (www.immobiliare.it).
 Il portale immobiliare leader in Italia ha analizzato tutte le ricerche di immobili residenziali salvate a Torino a gennaio 2020 e le ha confrontate con quelle del mese di gennaio 2021, scoprendo così come gli effetti della “nuova normalità” post Covid abbiano influenzato anche il mercato immobiliare.
 Il primo parametro che risulta cambiato è quello relativo alla motivazione della ricerca: in un anno sono infatti aumentate del 14% quelle di immobili in vendita e sono calate del 21% quelle per le locazioni.
 Anche la tipologia di immobile ricercato ha subito alcuni cambiamenti. Rispetto al 2021 si cercano di più case nuove o in costruzione (+12,5%) o da ristrutturare (+7%). Nonostante poi nei mesi di lockdown, con la socialità azzerata, i contesti condominiali fossero diventati l’unico momento di scambio con persone al di fuori delle proprie mura domestiche – videochiamate escluse – il desiderio è oggi quello di vivere in contesti indipendenti e infatti anche le ricerche di questo tipo sono aumentate di oltre il 10% (per rustici, casali, case indipendenti, ville e villette a schiera). Chi invece cerca ancora appartamenti in condominio sembra non voler prescindere dalla presenza di un terrazzo o balcone, tanto che la scelta di questo filtro di ricerca è aumentata del 14% in un anno.
 Se a inizio 2020, quando si impostavano i filtri di ricerca la superficie minima per la casa era in media di poco più di 77 metri quadri, a gennaio 2021 il desiderio di spazi più grandi in chi desidera comprare ha fatto sì che questa salisse a 86.
 Capitolo prezzi e quartieri di Torino
Stando all’ultimo osservatorio sull’andamento dei prezzi di Immobiliare.it, nell’ultimo anno i prezzi richiesti per gli immobili in vendita a Torino sono aumentati del 3,4% (1.827 euro/metro quadro) mentre quelli per le locazioni sono saliti del 2,2% (9,1 euro/mq). Per quanto riguarda i valori medi chiesti da chi vende casa, da febbraio 2020 a oggi gli unici quartieri a rilevare valori in decrescita sono stati quello di Colle della Maddalena/Superga (-4,4%), Centro e Mirafiori Sud (-0,3%).  
 «Il 2020 con la pandemia ci ha portato in un contesto profondamente diverso – riporta Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it Oggi leggiamo tre elementi che spingono insieme il mercato immobiliare: gli italiani hanno maggiori risorse disponibili grazie al risparmio nel 2020 di 130 miliardi in più rispetto al 2019; esiste una nuova attenzione verso la casa, intesa sia come rifugio del nostro vivere che protezione del proprio risparmio; infine la possibilità di un accesso a mutui con tassi mai stati così bassi, unitamente al sostegno dei bonus casa. Tutto questo, grazie al volano che può essere l’acquisto di una nuova casa, esprime una grande opportunità di ripresa per il nostro Paese».
 “Torino è una città disorientata”, afferma Giuseppe Russo, Direttore del Centro Einaudi di Torino. “E’ comprensibile che si tema la deindustrializzazione e peraltro sono in discussione anche le altre vocazioni della città. Questo è frutto di una vecchia struttura geografica, quella della città contenitore. E in realtà questo si riscontra, con diversità e analogie, in quasi tutte le città medie europee, spiazzate dal ruolo delle capitali terziarie, amministrative e finanziarie e colpite in misura diversa da diverse crisi, come quella demografica, quella del ceto medio e ora quella sanitaria. C’è una dimensione che però dimentichiamo. Che condensare le attività procura anche svantaggi. Con la digitalizzazione l’intensità geografica del capitale sarà messa in discussione, potrebbe perfino rivelarsi svantaggiosa. Il ruolo delle città medie sarà riscoperto. La condizione? Puntare molto sulle connessioni, sia infrastrutturali che immateriali e poi non cessare mai di investire sui contenuti delle nuove basi economiche. E agli sviluppatori direi che c’è più da fare in una città in trasformazione che non in una grande città che debba semplicemente manutenersi”.
 “Nonostante la pandemia, i fondi immobiliari hanno mantenuto, a livello europeo, livelli di crescita positivi anche se in netta contrazione, grazie allo sprint di inizio anno, che dimostrano una buona resilienza nel mantenimento dei valori”, ha dichiarato Daniele Pastore, Direttore Generale di Intesa Sanpaolo Casa. “Gli investimenti immobiliari sono calati ma è interessante analizzare la composizione degli asset: preferenze per uffici che necessitano di un ripensamento sia sulle dimensioni sia sulla flessibilità degli spazi, e logistica, in particolar modo spinta dalla necessità dell’ultimo miglio nella distribuzione dell’e-commerce a fronte di un consistente calo dell’alberghiero e di un retail con esigenze mutate che devono ancora vedere messo a terra il potenziale.
“Parlando di Torino – ha aggiunto Pastore - occorre fare una analisi approfondita circa gli elementi che determinano l’attrattività della stessa per gli investitori: il gap con i principali centri italiani è importante, ma la diversificazione degli investimenti istituzionali apre prospettive interessanti per la città. Occorre di fatto considerare che il 2021 riparte dopo un 2020 di transizione, con un’incertezza di fondo che ancora deve essere sciolta per identificare al meglio i trend presenti e futuri. Gli interventi in essere sul territorio provinciale sono diversi, sempre volti alla creazione di valore e appetibilità per gli investitori.“
 
"Il Covid con i suoi annessi e connessi ha cambiato tutto nell'immobiliare - ha concluso Federico Filippo Oriana, Presidente - CEO di ASPESI Nazionale - ma non ha potuto cambiare la storica propensione dei torinesi a vivere in casa di proprietà che anzi esce rafforzata da questo anno traumatico per l'economia e la società. Solo cambiano le tipologie della casa dei sogni: le esigenze maturate con le restrizioni del 2020, ma non ancora terminate, sono per un vano in più per potervi lavorare, uno spazio aperto per potere respirare e servizi condominiali maggiori per risolvere nuovi problemi. Un messaggio che la nostra categoria di promotori-costruttori non potrà ignorare se vorrà produrre nuovi immobili competitivi".
 
Nella seguente tabella è possibile consultare i costi medi richiesti per gli immobili residenziali in vendita divisi per le macrozone di Torino con la differenza di valore rispetto allo scorso anno:
 
Quartiere
Media €/mq feb '21
Delta vs. feb '20
Aurora, Barriera di Milano, Rebaudengo
1.044 €
1,2%
Barriera di Lanzo, Falchera, Barca, Bertolla
1.293 €
3,6%
Borgo San Paolo, Cenisia
1.909 €
0,0%
Borgo Vittoria, Parco Dora
1.217 €
4,1%
Campidoglio, San Donato, Cit Turin
2.087 €
1,9%
Cavoretto, Gran Madre
2.857 €
1,7%
Centro
3.502 €
-0,3%
Colle della Maddalena, Superga
2.327 €
-4,4%
Crocetta, San Secondo
2.644 €
4,7%
Le Vallette, Lucento, Madonna di Campagna
1.193 €
2,4%
Lingotto, Nizza Millefonti
1.625 €
1,8%
Madonna del Pilone, Sassi
2.297 €
1,9%
Mirafiori Sud
1.326 €
-0,3%
Pozzo Strada, Parella
1.746 €
3,4%
Regio Parco, Vanchiglia, Vanchiglietta
1.943 €
3,4%
San Salvario
2.374 €
0,9%
Santa Rita, Mirafiori Nord
1.730 €
1,5%
Fonte: Ufficio Studi Immobiliare.it