23 Giugno 2009

10/6/09 - Dinamica del Settore immobiliare-Costruttivo e ripresa del PIL: il caso italiano

Quale interrelazione esiste tra investimenti immobiliari e PIL? Per rispondere a questo questito l'ASPESI ha commissionato al suo nuovo Centro Studi la ricerca che, condotta dai team del Prof. Giuseppe Boari, Ordinario di Statistica alla Universita' Cattolica, e del Prof. Carlo Ricciardi, Ordinario di Economia Politica alla Universita' IULM, nonche' Responsabile Scientifico del Centro Studi Aspesi, e' stata presentata all'Eire in un Convegno condotto dalla Dr.sa Evelina Marchesini del Sole 24 Ore e dal titolo "Dinamica del Settore Immobiliare-Costruttivo e ripresa del PIL: il caso italiano". Partendo dall'economia reale, dal quadro macroeconomico dei fabbisogni e degli effetti economico-produttivi sotteso all'attivita' costruttiva in Italia si e' analizzato scientificamente il profilo dell'impatto delle costruzioni sul PIL, sia in termini temporali che di effetti quantitativi, giungendo a conclusioni precise. La prima parte della ricerca, analizzando la relazione tra l'investimento finanziario in costruzioni e l'incremento di queste ultime, ha evidenziato come l'impatto della variabile finanziaria sia 1) diretto perche' la serie storica analizzata ha evidenziato la correlazione positiva, 2) rapido perche' nel breve volgere di 2 trimestri l'aumento della MR (massa dei mutui a medio e lungo termine erogati a famiglie e operatori) induce un automatico e consequenziale aumento del volume delle attivita' immobiliari-costruttive, 3) significativo perche' quantificabile nella misura dell'1,5%. La seconda parte ha considerato, in sequenza, l'effetto dell'aumentata attivita' costruttiva sulla crescita del PIL che, anche su questo profilo, e' risultato 1) diretto perche' l'analisi della serie storica considerata ha evidenziato la correlazione positiva, 2) rapido perche' si evidenzia entro l'arco di 6 trimestri, un tempo ridotto se si considera che quelli immobiliari-costruttivi sono sempre progetti a medio-lungo termine, 3) molto rilevante essendo emerso che per ogni 1000 milioni di euro investiti nel nostro settore si generano 1700 milioni di euro di PIL con un impatto aggiuntivo, quindi, di 700 milioni, pari al 70% dell'investimento. E questo, appunto, entro 18 mesi, un anno e mezzo. In estrema sintesi, si individua la capacita' delle costruzioni di attivare la produzione anche di altri settori nella complessiva misura del 70%!
Dalla crescita di risorse finanziarie investite nelle attivita' immobiliari-costruttive origina in breve uno sviluppo di queste ultime, dall'incremento delle attivita' ne deriva in un tempo medio-breve una crescita dell'economia nazionale. Quindi, come sostiene il Presidente Aspesi Federico Filippo Oriana nelle sue conclusioni, "se il settore prospera e' tutta l'economia a prosperare, se il settore si blocca (come e' successo in questo periodo) e' tutta l'economia a soffrire e con essa l'occupazione e lo sviluppo sociale". In aggiunta "l'efficienza dell'allocazione delle risorse nel nostro settore e' altissima generando una risposta in termini cost-benefit non paragonabile a quella di altri segmenti industriali;" e "la rapidita' della reazione sistemica all'investimento finanziario nelle costruzioni e all'avvenuta crescita delle costruzioni stesse e' molto elevata e sicuramente maggiore di quelle di altri segmenti industriali." Senza dimenticare che si parla di oltre 155 miliardi di euro di investimenti nel 2008, nonostante la crisi generale e di settore, e che questi investimenti in costruzioni, residenziali e non, rappresentano nella contabilita' nazionale oltre il 51% del totale degli investimenti italiani (300 miliardi di euro).
A conclusione del Convegno, il Presidente Aspesi Federico Filippo Oriana sintetizza con due proposte precise una possibile soluzione per risolvere la crisi del Paese attraverso il settore immobiliare:
1) una revisione generale e organica della fiscalita' edilizia e immobiliare secondo le linee proposte nel 2008 alla Commissione Ministeriale sia dal Forum Interassociativo Real Estate che dall'ASPESI: per una fiscalita' di sviluppo e non inutilmente depressiva (anche per le entrate dello Stato) quale l'attuale;
2) la messa in campo da parte dello Stato di un meccanismo di finanziamenti (si badi bene, non di contributi) alle banche sostanzialmente pari nell'ammontare, nella durata e nelle condizioni alla quantita' di mutui ipotecari prima casa da queste erogate alla clientela finale, ad esempio, nel trimestre precedente.