09 Luglio 2020

ASPESI ROMA: "METROPOLI UNIVERSALE"

Dallo studio del Laboratorio Permanente per Roma analisi e soluzioni per colmare il gap con le altre Capitali mondiali. Urgente la riforma della normativa urbanistica e la costituzione di un Agenzia Nazionale per lo sviluppo delle citta' e delle aree metropolitane.
I risultati del seminario tenutosi alla Camera di Commercio

Una citta' in difficolta', incapace di crescere e di mettersi al pari delle proprie "sorelle" europee identificate come motore principale dello sviluppo e modello per il proprio Paese. E' questa l'immagine di Roma emersa dallo studio elaborato dal gruppo Prometeo (Progetto per Roma Metropoli Europea) del LABORATORIO PERMANENTE PER ROMA promosso da ASPESI ed illustrato dai Coordinatori dei Tavoli Levino Petrosemolo, Renato Guidi, Gennaro Farina e Valter Macchi nell'evento tenutosi questa mattina in Camera di Commercio su "ROMA METROPOLI UNIVERSALE". Un'analisi attenta della situazione antropica sul piano sociale, economico-produttivo e urbano che ha permesso di individuare le criticita' della citta' e del suo territorio, ma anche di formulare e fornire alla Politica possibili soluzioni alla complessa situazione urbana, sociale ed economica che caratterizza la citta' di Roma da piu' di 20 anni.

Il Comune di Roma e' grande quanto Milano, Torino, Genova, Bologna, Venezia, Firenze, Napoli, Bari e Catania messe insieme, la sua rete stradale si sviluppa per 5000 km, la piu' estesa d'Europa. Su scala metropolitana copre con 121 comuni un'estensione di 5.352 kmq, quanto la Grande Londra. Ma nonostante le sue dimensioni enormi, rispetto alle altre capitali europee e i loro territori metropolitani presenta forti criticita': la densita' abitativa di Roma e' circa la meta' di quella di Londra, con un gettito fiscale di gran lunga inferiore a quello della capitale inglese che vanta un PIL circa 3 volte superiore alla Citta' Eterna (mentre il PIL pro capite di Roma (24.400? al 2014) e' inferiore anche a quello di Milano e di tutte le altre metropoli europee).
La citta' ha carenze sotto molti punti di vista. Nel corso dei decenni ha esasperato la sua conformazione radiocentrica, diventando stellare, con vuoti e densita' bassissima tra un raggio e l'altro della stella. Paradossalmente, all'esterno di Roma si vive meglio ed il fenomeno dell'emigrazione verso i comuni limitrofi dell'aera metropolitana si e' accentuato moltissimo. Ma la popolazione si riversa di giorno in citta' per il lavoro o l'accesso ai servizi principali. Ergo, Roma vede logorata la sua dotazione infrastrutturale da utenti che pero' pagano tasse e tributi ad altri Comuni.
In queste condizioni Roma citta' non puo' sopravvivere ed essere competitiva con le sue omologhe europee, pur continuando ad essere la seconda o terza meta ambita al mondo per turismo. Trasporti, gestione di rifiuti e sistema amministrativo i primi urgenti nodi da risolvere.

Il programma strategico elaborato dal LABORATORIO PERMANENTE PER ROMA prevede una serie di "fasi" per la riorganizzazione dell'assetto amministrativo volte a superare l'attuale carenza di coordinamento, la lentezza burocratica e la mancanza di chiarezza delle responsabilita'. Tra i suoi punti, l'istituzione della figura del "city manager", l'accorpamento dei Municipi per "vocazioni", misure specifiche per la semplificazione delle procedure urbanistiche ed edilizie, incentivi economici, digitalizzazione dei servizi.

"Roma ha tutte le potenzialita' per trainare il PIL italiano, come Parigi, Londra o New York - ha dichiarato Paolo Buzzetti, Presidente del Laboratorio - ma non con l'attuale sistema istituzionale. E' necessario un nuovo patto sociale per trovare punti comuni di sfida e trasformarli in obiettivi. Le altre capitali europee sono trainanti per i loro Paesi, mentre le nostre citta' sono penalizzate da un patto di stabilita' che ha tagliato tutte le risorse, dalla complicazione normativa e burocratica, dalla soppressione del Ministero per le aree urbane con conseguente scarso coordinamento tra i troppi soggetti che oggi si occupano delle citta', alla legge Del Rio concettualmente astratta e comunque inapplicata".
"Per cercare di ricostruire occorre innanzitutto una riappacificazione tra Roma e l'Italia", il commento del Vice Presidente della Camera Fabio Rampelli. "Roma non e' particolarmente amata ma e' pur sempre la Capitale d'Italia: lo Stato, di fatto, la disconosce come tale. Roma ha perso diversi asset per le tendenze di sviluppo europeo e per la capacita' di Milano di interconnettersi con tali realta' europee. Ha perso il suo ruolo nel cinema, nella moda e sartoria, nelle costruzioni, settore questo che non e' stato supportato dallo Stato nella sua riconversione. La "sostituzione edilizia" ha bisogno dell'ausilio e se possibile delle risorse dello Stato". Inoltre, l'invito al prossimo Sindaco e' di investire sull'identita' culturale: "Abbiamo una capacita' attrattiva straordinaria ma dobbiamo rendere compatibili il richiamo all'identita' con la modernizzazione, corredare la bellezza incommensurabile di cui disponiamo con la capacita' di riprodurre con la rigenerazione i richiami alla nostra identita' culturale".
"Aprire una fase costituente per mettere a fuoco le linee di indirizzo", ha aggiunto l'On. Roberto Morassut, Sottosegretario all'Ambiente. "La nostra intenzione e' di proporre la defiscalizzazione totale per le operazioni di rigenerazione che rispondano a determinati requisiti, quali la realizzazione di interventi basati su qualita' e sostenibilita' ambientale e di servizi pubblici e infrastrutture per il territorio", riferendosi alla riforma della normativa urbanistica che e' uno dei punti principali del programma di ASPESI anche a livello nazionale.
"Il PRG puo' ritenersi totalmente superato e con esso la Legge Urbanistica del 1942", ha dichiarato Valter Macchi. "La rigenerazione urbana di Roma e di tutti i comuni italiani dovra' essere sostenuta dal Parlamento con un ridisegno delle norme. Il Comune di Roma poco potra' decidere in materia di pianificazione senza il sostegno di queste leggi. Ma da parte sua l'Amministrazione capitolina dovra' adoprarsi per il superamento della situazione di stallo di cui e' responsabile, almeno per quel che attiene alla attivita' edilizia, che negli ultimi anni ha visto Roma Capitale ancora invasa dall'abusivismo col continuo rallentamento delle procedure amministrative; basti pensare che per ottenere un permesso di costruire sono necessari non meno di 18 mesi e per la conclusione di un procedimento di Pianificazione sono necessari non meno di cinque anni".
Ripianificazione locale, tramite la revisione complessiva della manovra di densificazione, annunciata dall'Assessore Luca Montuori che, con la delibera 86/2020, mira al completamento dei Piani di Zona del secondo PEEP ed alla riconfigurazione dei quartieri del I PEEP con strumenti quali l'uso delle aree extra standard, la valutazione del cambio di destinazione d'uso o la rilocalizzazione in comparti fondiari delle volumetrie. Una misura volta al superamento della grande criticita' dell'edilizia residenziale sociale della Capitale che vede attualmente offerti dal MIT fondi per 45 milioni di fronte al fabbisogno di 47 mila famiglie per il quale occorrerebbero 5 miliardi.
"Si e' rotto un equilibrio storico che aveva retto per decenni tra la citta' storico-artistico-religiosa", ha concluso il Presidente ASPESI Federico Filippo Oriana, "e occorrono molte nuove realizzazioni polifunzionali da inserire armonicamente in un contesto preesistente per costituirne uno nuovo". "Quindi progetti di recupero e trasformazione, di creazione di nuovi poli: il successo del concorso C40 ne e' un esempio, i progetti del Laboratorio -a cominciare da quello dell'area di Porta Pia- sono un altro esempio di quello che intendiamo".
Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma, plaudendo alle proposte elaborate dal Laboratorio: "Il Covid da' a Roma un'opportunita'. Un report della Banca d'Italia dice Roma ha reagito meglio di altre citta' all'emergenza e dove i virus colpiscono meno sono piu' alte le condizioni per poter ripartire. L'esperienza ed il lavoro del Laboratorio e' importante, la soluzione e' nelle nostre mani. Sono favorevole a sostenere il LABORATORIO PERMANENTE PER ROMA e ad accogliere tutti coloro che vorranno dare il proprio contributo per il bene della citta'".