
23 Ottobre 2024
ASPESI a RE ITALY – L’evento sul Salva Milano
ASPESI a RE ITALY – L’evento sul Salva Milano
Nella sessione pomeridiana del ReItaly, promossa da Monitor Legal e tutta incentrata su temi giuridici di interesse immobiliare, il primo tema, con relativo panel, è stato dedicato allo stato della vicenda parlamentare tendente ad un provvedimento legislativo per fare uscire Milano dal blocco di tutte le attività immobiliari-edilizie in cui si trova a causa della nota iniziativa giudiziaria della Procura della Repubblica di Milano contro le procedure agevolative in vigore per le operazioni immobiliari di demolizione e ricostruzione.
Il panel specifico -composto dagli specialisti di diritto urbanistico e immobiliare Riccardo Delli Santi, Guido Inzaghi e Carolina Risaliti- è stato aperto dal Presidente nazionale ASPESI, avv. Federico Filippo Oriana, richiesto dal ReItaly di illustrare preliminarmente lo stato dell’iter del pdl n. 1987 -cd. Salva Milano- attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, percorso parlamentare che il Presidente ASPESI segue personalmente e quotidianamente perché di interesse diretto e vitale delle società immobiliari di ASPESI, piccole, medie, grandi e grandissime.
Il Presidente Oriana ha premesso che la soluzione ottimale sia per sanare il passato che per dare un futuro al settore -ossia una procedura certa alla demolizione e ricostruzione, oggettivamente l’unica tipologia di intervento idonea alla rigenerazione urbana- non può che essere una norma di “interpretazione autentica”, cioè un semplice articolo che affermi che le quattro leggi dello Stato del 2001, 2002, 2013 e 2020 che hanno semplificato e accelerato gli iter autorizzativi della demo-ricostruzione superano la legge urbanistica del 1942 e i suoi rigidi standard legati alle necessità di quel tempo in cui si voleva che le città si espandessero e non si densificassero, come occorre invece fare ora per non consumare altro suolo. Un articolo unico, breve e risolutivo, mentre la formulazione originaria del pdl n. 1987 essendo un collage di previsioni e di condizioni (tra cui quella di valutare caso per caso lo stato di urbanizzazione esistente nella zona di un intervento e, quindi, il grado di dotazione esistente di servizi) apre il fianco a ulteriori divergenze di interpretazioni, valutazioni discrezionali del singolo funzionario, scarico di responsabilità, dubbi penali ecc. Con il probabile rischio, quindi, di non riuscire a riaprire i (circa 15) cantieri ingiustamente bloccati di diritto (con il sequestro) o di fatto (con l’accusa di abusivismo edilizio che impedisce gli atti notarili), né di poter approvare in tempi certi i nuovi progetti (quasi 200 solo a Milano) di edifici residenziali di nuova concezione sia in termini sociali (emergenza abitativa per i ceti medi e medio-bassi) che ambientali (i nuovi edifici sono energeticamente più efficienti e ambientalmente più sostenibili).
Per questo motivo l’ASPESI -insieme a tutte le altre associazioni delle imprese immobiliari e edilizie, ma anche d’accordo con la Regione Lombardia e con il Comune di Milano- ha insistentemente perorato la strada dell’interpretazione autentica, che era stata poi però abbandonata dal Governo e dalla maggioranza per asseriti problemi di ordine costituzionale e parlamentare mai chiariti precisamente.
Anche recentemente l’ASPESI aveva interessato l’On. Tommaso Foti, Presidente dei Deputati di FdI e Relatore del provvedimento alla Camera, ossia l’unico parlamentare -per il Regolamento della Camera- abilitato a poter ancora formulare emendamenti al pdl 1987 nonostante la già avvenuta chiusura del termine per la loro presentazione. Ebbene, l’Avv. Oriana ha annunciato nella sua comunicazione che l’On. Foti nella seduta del giorno prima della Commissione aveva avanzato la seguente proposta (visibile nel verbale della seduta riportato sul sito della Camera): “rileva la necessità di svolgere un ulteriore approfondimento su talune proposte emendative presentate con specifico riferimento a quelle che recano un’interpretazione autentica delle disposizioni su cui interviene il provvedimento”, ossia proprio quelle proposte avanzate e più volte ribadite da ASPESI. Ciò pertanto l’On. Foti ha chiesto il rinvio del passaggio in aula previsto per lunedì 21.10 e l’ufficio di Presidenza della Commissione allargato ai gruppi riunitosi lo stesso pomeriggio ha accolto la proposta.
“Questo esito del lavoro svolto – ha concluso Oriana- determinerà sì uno spiacevole ritardo di circa due settimane nell’entrata in vigore della nuova legge (ansiosamente attesa sia dalle società immobiliari che dalle imprese di costruzione), ma apre anche la concreta speranza di avere alla fine un provvedimento che funzioni”. Anche perché -è stata l’ultima notizia fornita dal Presidente ASPESI- si hanno informazioni che anche il Ministro competente per materia, Matteo Salvini, avrebbe finalmente aperto alla possibilità di riorientare il disegno di legge verso una disposizione di interpretazione autentica. E nell’iter parlamentare è di vitale importanza il parere del Governo sugli emendamenti proposti.
Tutti gli specialisti che hanno poi animato il dibattito tecnico-giuridico sul tema che ha fatto seguito all’intervento di Federico Oriana hanno ribadito -sia pure con motivazioni ed accenti diversi- che la strada maestra per risolvere il problema a breve, ma soprattutto sul lungo periodo, è una legge di interpretazione autentica della normativa esistente.
Il panel specifico -composto dagli specialisti di diritto urbanistico e immobiliare Riccardo Delli Santi, Guido Inzaghi e Carolina Risaliti- è stato aperto dal Presidente nazionale ASPESI, avv. Federico Filippo Oriana, richiesto dal ReItaly di illustrare preliminarmente lo stato dell’iter del pdl n. 1987 -cd. Salva Milano- attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, percorso parlamentare che il Presidente ASPESI segue personalmente e quotidianamente perché di interesse diretto e vitale delle società immobiliari di ASPESI, piccole, medie, grandi e grandissime.
Il Presidente Oriana ha premesso che la soluzione ottimale sia per sanare il passato che per dare un futuro al settore -ossia una procedura certa alla demolizione e ricostruzione, oggettivamente l’unica tipologia di intervento idonea alla rigenerazione urbana- non può che essere una norma di “interpretazione autentica”, cioè un semplice articolo che affermi che le quattro leggi dello Stato del 2001, 2002, 2013 e 2020 che hanno semplificato e accelerato gli iter autorizzativi della demo-ricostruzione superano la legge urbanistica del 1942 e i suoi rigidi standard legati alle necessità di quel tempo in cui si voleva che le città si espandessero e non si densificassero, come occorre invece fare ora per non consumare altro suolo. Un articolo unico, breve e risolutivo, mentre la formulazione originaria del pdl n. 1987 essendo un collage di previsioni e di condizioni (tra cui quella di valutare caso per caso lo stato di urbanizzazione esistente nella zona di un intervento e, quindi, il grado di dotazione esistente di servizi) apre il fianco a ulteriori divergenze di interpretazioni, valutazioni discrezionali del singolo funzionario, scarico di responsabilità, dubbi penali ecc. Con il probabile rischio, quindi, di non riuscire a riaprire i (circa 15) cantieri ingiustamente bloccati di diritto (con il sequestro) o di fatto (con l’accusa di abusivismo edilizio che impedisce gli atti notarili), né di poter approvare in tempi certi i nuovi progetti (quasi 200 solo a Milano) di edifici residenziali di nuova concezione sia in termini sociali (emergenza abitativa per i ceti medi e medio-bassi) che ambientali (i nuovi edifici sono energeticamente più efficienti e ambientalmente più sostenibili).
Per questo motivo l’ASPESI -insieme a tutte le altre associazioni delle imprese immobiliari e edilizie, ma anche d’accordo con la Regione Lombardia e con il Comune di Milano- ha insistentemente perorato la strada dell’interpretazione autentica, che era stata poi però abbandonata dal Governo e dalla maggioranza per asseriti problemi di ordine costituzionale e parlamentare mai chiariti precisamente.
Anche recentemente l’ASPESI aveva interessato l’On. Tommaso Foti, Presidente dei Deputati di FdI e Relatore del provvedimento alla Camera, ossia l’unico parlamentare -per il Regolamento della Camera- abilitato a poter ancora formulare emendamenti al pdl 1987 nonostante la già avvenuta chiusura del termine per la loro presentazione. Ebbene, l’Avv. Oriana ha annunciato nella sua comunicazione che l’On. Foti nella seduta del giorno prima della Commissione aveva avanzato la seguente proposta (visibile nel verbale della seduta riportato sul sito della Camera): “rileva la necessità di svolgere un ulteriore approfondimento su talune proposte emendative presentate con specifico riferimento a quelle che recano un’interpretazione autentica delle disposizioni su cui interviene il provvedimento”, ossia proprio quelle proposte avanzate e più volte ribadite da ASPESI. Ciò pertanto l’On. Foti ha chiesto il rinvio del passaggio in aula previsto per lunedì 21.10 e l’ufficio di Presidenza della Commissione allargato ai gruppi riunitosi lo stesso pomeriggio ha accolto la proposta.
“Questo esito del lavoro svolto – ha concluso Oriana- determinerà sì uno spiacevole ritardo di circa due settimane nell’entrata in vigore della nuova legge (ansiosamente attesa sia dalle società immobiliari che dalle imprese di costruzione), ma apre anche la concreta speranza di avere alla fine un provvedimento che funzioni”. Anche perché -è stata l’ultima notizia fornita dal Presidente ASPESI- si hanno informazioni che anche il Ministro competente per materia, Matteo Salvini, avrebbe finalmente aperto alla possibilità di riorientare il disegno di legge verso una disposizione di interpretazione autentica. E nell’iter parlamentare è di vitale importanza il parere del Governo sugli emendamenti proposti.
Tutti gli specialisti che hanno poi animato il dibattito tecnico-giuridico sul tema che ha fatto seguito all’intervento di Federico Oriana hanno ribadito -sia pure con motivazioni ed accenti diversi- che la strada maestra per risolvere il problema a breve, ma soprattutto sul lungo periodo, è una legge di interpretazione autentica della normativa esistente.