20 Novembre 2024

L’intervento del Presidente Oriana all’evento di presentazione di Restructura 
 

L’intervento del Presidente Oriana all’evento di presentazione di Restructura
 
Giovedì 14 novembre  si è tenuto a Torino l’evento di presentazione di Restructura 2024, uno dei saloni leader in Italia rivolto a professionisti del settore su riqualificazione, recupero e ristrutturazione edilizia.
Sulla base degli obiettivi della Direttiva Europea Case Green entro il 2033, in Italia, sarà necessario riqualificare il 42% degli immobili (5 mln di immobili) per un investimento tra 260 e 320 miliardi di euro. A settembre, nella relazione sulla transizione verde, la stessa Corte dei Conti europea ha sollecitato il nostro Paese ad aumentare il tasso e l’intensità della ristrutturazione degli edifici, in particolare quelli con le prestazioni peggiori.
Posti questi obiettivi sfidanti e a fronte dell’inevitabile taglio di incentivi quali i bonus a pioggia concessi negli anni passati dal Governo (compreso il 110%), serve creare un nuovo meccanismo di sostegno per le riqualificazioni immobiliari.
  • Quali sono le nuove leve nelle mani dello Stato?
  • Quale può essere il ruolo del mercato del credito e quali le potenzialità di strumenti innovativi come i mutui green, che si stanno dimostrando in grande evoluzione e sviluppo?
Il futuro delle costruzioni e il successo della transizione ecologica dipendono da quanto il settore saprà essere coeso e capace di programmare sul lungo periodo, a patto che sia supportato da norme chiare e incentivi finanziari programmati, mirati e duraturi nel tempo.
A queste domande si è risposto nel corso dell’evento, attraverso un programma denso di contributi, tra cui la presentazione da parte di Marco Marcatili, Direttore Sviluppo di Nomisma, sull’indagine condotta da Nomisma  ‘Il parco immobiliare del futuro: verso una nuova stagione di incentivi per l’efficienza e le ristrutturazioni’.
Secondo lo studio di Nomisma CNA - sono 10 milioni le famiglie che potenzialmente potrebbero decidere di eseguire interventi di ristrutturazione per migliorare le performance della propria casa. Con una riduzione delle aliquote di detrazione 3,5 milioni di famiglie rinuncerebbero. La sostenibilità è un fattore che incide anche sul sistema bancario, la componente green nella richiesta dei mutui ha superato il 10%. Oggi un mutuo su 5 in Italia è un mutuo green. Gli interventi di recupero non sono solo una richiesta dell’Europa ma un’opportunità: investire nella riqualificazione di condomini nel loro complesso, ancor più che sulle singole unità abitative, significa programmare un risparmio sul lungo periodo in termini di consumi energetici e costi in bolletta che possono ridursi anche di 32mila euro l’anno.
 
La lettura dell’indagine mostra un contributo delle detrazioni totalmente lontano dal quadro distorto che se ne è voluto fare negli ultimi anni a livello politico e mediatico.
  • bonus minori, anche negli anni di vigenza del superbonus, hanno continuato ad essere attrattivi per cittadini e imprese, e hanno contribuito in maniera importante al percorso di riqualificazione con un impatto sostanzialmente neutro sui conti pubblici.
  • Negli anni si è rafforzato l’orientamento delle famiglie verso le ristrutturazioni con interventi di efficientamento, come dimostrano le risposte alla domanda sulle preferenze di acquisto, sulla tipologia di interventi realizzati e su quelli che si intendono fare.
  • Lo scenario che emerge dall’indagine dà un quadro estremamente preoccupante per il futuro, già per il 2025 ma soprattutto nel post-2025.
  • L’eliminazione di percentuali di favore per gli interventi connessi all’efficienza e la messa in sicurezza sismica di fatto farà disperdere gli sforzi compiuti per spingere verso queste due esigenze strategiche.
  • La finanziabilità dell’investimento iniziale rappresenta un tassello dirimente rispetto alle scelte dei cittadini (il 60% degli intervistati dichiara che potrebbe dover rinunciare all’intervento in assenza di strumenti mirati a finanziare l’investimento iniziale).
  • Al contrario di altre forme di incentivazione, i bonus in edilizia hanno coinvolto in misura prevalente le imprese italiane (costruzioni, impiantisti, serramentisti), mantenendo di conseguenza il valore aggiunto derivante dagli incentivi all’economia nazionale.
Tra i relatori anche il Presidente Nazionale ASPESI Unione Immobiliare Federico Filippo Oriana.
Intervenendo nella sua qualità di Vicepresidente di GBC Italia, il Presidente Oriana ha sottolineato che è irrealistico pensare ad un adeguamento dell’Italia alla direttiva europea cd. “case green” con risorse dello Stato italiano. “Con la spesa di quasi 200 miliardi si è adeguato (ammesso che lo si sia veramente fatto nel modo giusto) il 4% del patrimonio abitativo italiano -ha sottolineato Oriana- quanti miliardi di euro occorrerebbero per arrivare al 100%? E chi li mette? Nemmeno la UE avrebbe metà delle risorse pubbliche necessarie allo scopo”. “La strada corretta -ha proseguito Oriana- è completamente diversa. Occorre abbandonare per sempre, come un’esperienza conclusa, la strada dei bonus e favorire invece la realizzazione intensa di nuovi edifici sostenibili ambientalmente ed energeticamente. In regime di rigenerazione urbana (cioè senza consumare suolo) e con investimento immobiliare privato sostenuto da incentivi pubblici per specifiche operazioni di valore socio-ambientale come le bonifiche. In questo modo -senza fare altri danni alle finanze pubbliche- si cambierebbe progressivamente il mix percentuale tra edifici vecchi ed energivori ed edifici nuovi energeticamente ed ambientalmente efficienti”. “Ma -ha concluso il Presidente Oriana- se lo Stato non smette di agevolare assurdamente il commercio degli appartamenti usati per iniziare a sostenere quelli nuovi -densi di contenuti come lavoro, Pil e qualità ambientale- non andremo da nessuna parte e ci faremo male da soli.”