02 Agosto 2024
La lettera del Presidente Oriana ai Soci ASPESI
Nell'augurare buone vacanze ai Soci ASPESI il Presidente Oriana ripercorre gli ultimi mesi di intenso impegno e ringrazia per la rinnovata fiducia dimostrata dalla sua rielezione
Cari Associati ASPESI,
scrivendoVi in questo ultimo numero della nostra Newsletter prima della sospensione feriale, ho insieme l’occasione per fare il punto della situazione e contemporaneamente ringraziarVi per la mia recente rielezione alla guida della nostra amata Associazione: spero di essere capace di non tradire la Vostra fiducia servendo ancora efficacemente il settore immobiliare-costruzioni e ASPESI Unione Immobiliare che lo rappresenta.
Questa prima, lunga, parte del 2024 che si chiude in questi giorni è stata fortemente impegnata –è inutile nasconderlo- nel contrasto all’emergenza giudiziaria che si è inaspettatamente determinata a Milano per l’attività di promozione e sviluppo immobiliare, ma che in realtà riguarda tutta Italia. Se infatti -come vorrebbe qualche forza avversa al nostro lavoro di imprenditori immobiliari- la normativa urbanistica italiana facesse un passo indietro di 25 anni, tornando a come era prima del Testo Unico dell’Edilizia del 2001, il danno strategico al nostro lavoro originato a Milano si estenderebbe a tutta Italia. In un comparto economico-produttivo come il nostro a bassa marginalità e già afflitto da ogni genere di “laccio e lacciuolo” e da tempi biblici per ogni intervento (piccolo o grande che sia), pensare ad un obbligo di piano attuativo approvato dal Consiglio Comunale per ogni nuovo edificio sopra gli 8 piani (otto, non quindi i grattacieli di Kuala Alampur) di altezza realizzato in regime di demo-ricostruzione significherebbe, di fatto, la fine della possibilità di svolgere il nostro lavoro in Italia. E poiché noi siamo operatori italiani e gli immobili sono appunto immobili (non si possono spostare all’estero), la fine tout court della nostra possibilità di lavorare. Sostenuti in questa nostra battaglia per la vita dalla convinzione che fermandoci noi -e gli investitori internazionali che hanno sostenuto con le loro risorse finanziarie la nostra attività, in particolare negli ultimi 10 anni- si fermerebbero l’economia del Paese e le città in cui la si produce e, soprattutto, la rigenerazione urbana delle moltissime aree degradate e abbandonate che affliggono con i loro pericolosi vuoti il nostro prezioso e bellissimo territorio italiano.
Questo nostro impegno emergenziale per salvare il settore -portato avanti in sinergia con le altre Organizzazioni amiche che ci hanno seguito riconoscendo l’importanza per tutte le diverse articolazioni del settore immobiliare-costruzioni allargato dell’azione ferma e decisa avviata da ASPESI- può avere rallentato l’azione di sviluppo della nostra Associazione sui territori dove siamo direttamente presenti, ma -come mi ha insegnato mio Padre, combattente decorato al VM della II guerra mondiale - la guerra purtroppo qualche volta ci arriva addosso e non succede mai dove, come e quando vorremmo noi, ma non possiamo lo stesso esimerci dal fare il nostro dovere. L’emergenza ci ha costretto a concentrare il nostro tempo e le limitate risorse dell’Associazione su obiettivi primari ed essenziali, articolati essenzialmente in due progetti: una ricerca condotta dal Prof. Carlo Cottarelli, noto economista dell’Università Cattolica di Milano, sui numeri reali delle nuove realizzazioni immobiliari a Milano -con particolare riferimento all’Edilizia Residenziale Sociale- e un progetto di comunicazione, previo studio ed elaborazione di contenuti e valori socio-civili ed ambientali dell’urbanità metropolitana. Tutto questo per attrezzare il settore di argomenti e numeri per potere dire la sua nei processi di innovazione normativa che si annunciano a breve per il nostro settore a livello europeo, nazionale, regionale e comunale. Nella convinzione raggiunta che fino a quando non faremo comprendere all’opinione pubblica e alla cultura il valore insostituibile dell’imprenditorialità immobiliare per il recupero territoriale e la qualità della vita non riusciremo a convincere la politica e quindi le Istituzioni a sostenerci apertamente invece di avversarci, come è stato sinora da più di 50 anni.
Nell’autunno veramente “caldo” che ci aspetta presenteremo pubblicamente il report dello studio del Prof. Cottarelli -realizzato con il contributo anche di Assimpredil ANCE e di Assoimmobiliare che ringraziamo per questo- e avvieremo la collaborazione con la società specializzata -scelta con un complesso e obiettivo processo di selezione- che ci assisterà nell’attività di public affairs&communication. Contiamo che nel frattempo sia stato varato dal Parlamento un provvedimento legislativo che confermi in via definitiva la legittimità del percorso autorizzativo per le realizzazioni in regime di demolizione e ricostruzione seguito a Milano e Lombardia dal 2005 in poi, ossia dall’entrata in vigore della legge urbanistica lombarda (LR.12/2005) che dava attuazione al Testo Unico dell’Edilizia nazionale del 2001, poi seguito da altri quattro atti aventi forza di legge del 2002, 2013, 2020 e 2022 tutti orientati dal legislatore nazionale nella stessa direzione della semplificazione, accelerazione e liberalizzazione per spingere insieme costruzioni e sostituzione edilizia. Proprio mentre Voi leggerete questa mia nota sulla Newsletter, io sarò in Regione Lombardia -convocato per il settore immobiliare, insieme a Comune di Milano, ANCE, ANCI e Ordini professionali per i rispettivi ambiti di competenza-, al tavolo di confronto aperto dall’Assessore al Territorio per formulare una proposta al Parlamento che tenga conto dell’elaborazione avanzata raggiunta dalla normativa in questo territorio, così da non far tornare indietro la Lombardia ma anzi far andare avanti verso la modernità urbanistica le altre metropoli e regioni dell’intero Paese.
Sperando di riuscire -nello stesso ristretto arco di tempo e nonostante la priorità nazionale per l’urbanistica- a riprendere con rinnovato slancio anche le attività dirette nelle nostre sezioni territoriali, in particolare in quelle –come Roma e il Veneto- dove si presenta oggi come più essenziale un sostegno centrale al loro rilancio.
Guardando indietro a questi straordinari sette mesi del 2024 -vissuti intensamente come non mai- ai pericoli passati, ai danni subiti, ma anche alle nuove speranze fiorite, mi viene in mente una frase di Seneca che mi ha sempre ispirato e che mi sembra particolarmente adatta al caso presente: la paura nasce nell’inerzia e muore nell’azione.
Un caro saluto con l’augurio sincero di serene vacanze a tutti Voi, ai Vostri collaboratori e alle Vostre famiglie
Federico Filippo Oriana
scrivendoVi in questo ultimo numero della nostra Newsletter prima della sospensione feriale, ho insieme l’occasione per fare il punto della situazione e contemporaneamente ringraziarVi per la mia recente rielezione alla guida della nostra amata Associazione: spero di essere capace di non tradire la Vostra fiducia servendo ancora efficacemente il settore immobiliare-costruzioni e ASPESI Unione Immobiliare che lo rappresenta.
Questa prima, lunga, parte del 2024 che si chiude in questi giorni è stata fortemente impegnata –è inutile nasconderlo- nel contrasto all’emergenza giudiziaria che si è inaspettatamente determinata a Milano per l’attività di promozione e sviluppo immobiliare, ma che in realtà riguarda tutta Italia. Se infatti -come vorrebbe qualche forza avversa al nostro lavoro di imprenditori immobiliari- la normativa urbanistica italiana facesse un passo indietro di 25 anni, tornando a come era prima del Testo Unico dell’Edilizia del 2001, il danno strategico al nostro lavoro originato a Milano si estenderebbe a tutta Italia. In un comparto economico-produttivo come il nostro a bassa marginalità e già afflitto da ogni genere di “laccio e lacciuolo” e da tempi biblici per ogni intervento (piccolo o grande che sia), pensare ad un obbligo di piano attuativo approvato dal Consiglio Comunale per ogni nuovo edificio sopra gli 8 piani (otto, non quindi i grattacieli di Kuala Alampur) di altezza realizzato in regime di demo-ricostruzione significherebbe, di fatto, la fine della possibilità di svolgere il nostro lavoro in Italia. E poiché noi siamo operatori italiani e gli immobili sono appunto immobili (non si possono spostare all’estero), la fine tout court della nostra possibilità di lavorare. Sostenuti in questa nostra battaglia per la vita dalla convinzione che fermandoci noi -e gli investitori internazionali che hanno sostenuto con le loro risorse finanziarie la nostra attività, in particolare negli ultimi 10 anni- si fermerebbero l’economia del Paese e le città in cui la si produce e, soprattutto, la rigenerazione urbana delle moltissime aree degradate e abbandonate che affliggono con i loro pericolosi vuoti il nostro prezioso e bellissimo territorio italiano.
Questo nostro impegno emergenziale per salvare il settore -portato avanti in sinergia con le altre Organizzazioni amiche che ci hanno seguito riconoscendo l’importanza per tutte le diverse articolazioni del settore immobiliare-costruzioni allargato dell’azione ferma e decisa avviata da ASPESI- può avere rallentato l’azione di sviluppo della nostra Associazione sui territori dove siamo direttamente presenti, ma -come mi ha insegnato mio Padre, combattente decorato al VM della II guerra mondiale - la guerra purtroppo qualche volta ci arriva addosso e non succede mai dove, come e quando vorremmo noi, ma non possiamo lo stesso esimerci dal fare il nostro dovere. L’emergenza ci ha costretto a concentrare il nostro tempo e le limitate risorse dell’Associazione su obiettivi primari ed essenziali, articolati essenzialmente in due progetti: una ricerca condotta dal Prof. Carlo Cottarelli, noto economista dell’Università Cattolica di Milano, sui numeri reali delle nuove realizzazioni immobiliari a Milano -con particolare riferimento all’Edilizia Residenziale Sociale- e un progetto di comunicazione, previo studio ed elaborazione di contenuti e valori socio-civili ed ambientali dell’urbanità metropolitana. Tutto questo per attrezzare il settore di argomenti e numeri per potere dire la sua nei processi di innovazione normativa che si annunciano a breve per il nostro settore a livello europeo, nazionale, regionale e comunale. Nella convinzione raggiunta che fino a quando non faremo comprendere all’opinione pubblica e alla cultura il valore insostituibile dell’imprenditorialità immobiliare per il recupero territoriale e la qualità della vita non riusciremo a convincere la politica e quindi le Istituzioni a sostenerci apertamente invece di avversarci, come è stato sinora da più di 50 anni.
Nell’autunno veramente “caldo” che ci aspetta presenteremo pubblicamente il report dello studio del Prof. Cottarelli -realizzato con il contributo anche di Assimpredil ANCE e di Assoimmobiliare che ringraziamo per questo- e avvieremo la collaborazione con la società specializzata -scelta con un complesso e obiettivo processo di selezione- che ci assisterà nell’attività di public affairs&communication. Contiamo che nel frattempo sia stato varato dal Parlamento un provvedimento legislativo che confermi in via definitiva la legittimità del percorso autorizzativo per le realizzazioni in regime di demolizione e ricostruzione seguito a Milano e Lombardia dal 2005 in poi, ossia dall’entrata in vigore della legge urbanistica lombarda (LR.12/2005) che dava attuazione al Testo Unico dell’Edilizia nazionale del 2001, poi seguito da altri quattro atti aventi forza di legge del 2002, 2013, 2020 e 2022 tutti orientati dal legislatore nazionale nella stessa direzione della semplificazione, accelerazione e liberalizzazione per spingere insieme costruzioni e sostituzione edilizia. Proprio mentre Voi leggerete questa mia nota sulla Newsletter, io sarò in Regione Lombardia -convocato per il settore immobiliare, insieme a Comune di Milano, ANCE, ANCI e Ordini professionali per i rispettivi ambiti di competenza-, al tavolo di confronto aperto dall’Assessore al Territorio per formulare una proposta al Parlamento che tenga conto dell’elaborazione avanzata raggiunta dalla normativa in questo territorio, così da non far tornare indietro la Lombardia ma anzi far andare avanti verso la modernità urbanistica le altre metropoli e regioni dell’intero Paese.
Sperando di riuscire -nello stesso ristretto arco di tempo e nonostante la priorità nazionale per l’urbanistica- a riprendere con rinnovato slancio anche le attività dirette nelle nostre sezioni territoriali, in particolare in quelle –come Roma e il Veneto- dove si presenta oggi come più essenziale un sostegno centrale al loro rilancio.
Guardando indietro a questi straordinari sette mesi del 2024 -vissuti intensamente come non mai- ai pericoli passati, ai danni subiti, ma anche alle nuove speranze fiorite, mi viene in mente una frase di Seneca che mi ha sempre ispirato e che mi sembra particolarmente adatta al caso presente: la paura nasce nell’inerzia e muore nell’azione.
Un caro saluto con l’augurio sincero di serene vacanze a tutti Voi, ai Vostri collaboratori e alle Vostre famiglie
Federico Filippo Oriana