21 Febbraio 2024

Consultazione ASPESI Unione Immobiliare sulla modifica della legge urbanistica della Regione Lombardia, n.12/05

Nella sede della Regione Lombardia si è svolta il 14.2 la consultazione di ASPESI Unione Immobiliare da parte dell’Assessorato al Territorio sulle problematiche della normativa urbanistica lombarda e, più in generale, dello stato del settore immobiliare-costruzioni a Milano e Lombardia in questa fase molto particolare.
La delegazione della Regione Lombardia era guidata dall’Assessore al Territorio, Consigliere Gianluca Comazzi, e composta dal Direttore Generale Territorio e Sistemi Verdi, Roberto Laffi, dal Vice-Segretario Generale della Regione, dal Dirigente dell’Unità Organizzativa Urbanistica, e dal Capo dell’Ufficio Legale della Regione, mentre per la delegazione ASPESI, guidata dal Presidente dell’Associazione Federico Filippo Oriana, erano presenti  il Presidente di ASPESI Milano, Alberto Moro, il Presidente dell’Associazione urbanistica aderente METROPOLIS, Gerardo Ghioni, e l’Avv. Matteo Peverati in qualità di consulente giuridico-urbanistico.
Aprendo l’incontro l’Assessore Comazzi ha informato l’ASPESI che la Regione vuole procedere al necessario aggiornamento della legge 12/2005 (la legge urbanistica lombarda) e non alla sua sostituzione perché il suo impianto generale è ancora valido, pur dopo quasi 20 anni di vigenza. Molte cose sono, tuttavia, cambiate in questi 19 anni, in particolare sui temi della sostituzione edilizia, del recupero delle aree dismesse, del green, della problematica sismica ed idrogeologica, della necessità di nuove abitazioni e del social housing. Per queste ragioni intende coinvolgere le Associazioni del settore e gli Ordini professionali in consultazioni quale quella odierna per ricevere indicazioni utili a rendere efficaci le nuove norme che verranno introdotte.
Il Presidente di ASPESI Unione Immobiliare, Federico Filippo Oriana, dopo avere presentato la sua delegazione, ha ringraziato l’Assessore per l’opportunità e tutta la dirigenza della struttura della Regione Lombardia che ha voluto partecipare all’incontro. Ha, quindi, consegnato all’Assessore il documento di proposte di innovazione normativa della legge regionale lombarda 12/05 espresso da ASPESI con la collaborazione tecnico-giuridica dello Studio Legale Belvedere&Partners nella persona dell’Avvocato Matteo Peverati.
L’Assessore Comazzi, ringraziando a sua volta per le proposte avanzate da ASPESI -che saranno attentamente valutate dai vertici tecnici del settore urbanistica della Regione-, ha sottolineato l’esigenza di chiarezza e semplificazione delle norme a tutti i livelli -nazionale, regionale e comunale- ad evitare situazioni di incertezza o confusione che, pur in buona fede, possano portare a difficoltà nell’operatività delle operazioni immobiliari ed edilizie. Il riferimento era, in particolare, per le notizie di stampa sui provvedimenti della Procura della Repubblica di Milano che stanno mettendo in difficoltà la possibilità stessa di attivare nuovi interventi a Milano, in particolare di recupero di aree dismesse.
Premesso il rispetto dell’indipendenza assoluta della giurisdizione e dell’autonomia di giudizio di giudici e magistrati nell’ambito delle loro funzioni costituzionali, l’Assessore ha espresso l’opinione che solo un intervento legislativo nazionale -magari di interpretazione autentica- possa risolvere il grave problema di incertezza e blocco determinatosi nel settore a Milano.
La delegazione ASPESI -con gli interventi dei suoi componenti- ha messo in evidenza che 1) il blocco dei nuovi investimenti immobiliari a Milano (per problematiche di esplosione dei costi e di lentezza e difficoltà di approvazione dei progetti) esisteva anche prima di questa nuova “tegola” caduta sul settore,  2) lo stesso dicasi del mercato immobiliare residenziale -in particolare del poco prodotto nuovo disponibile- bloccato per la distanza tra prezzi divenuti troppo alti in rapporto ai redditi medi delle famiglie e delle persone, 3) circolano nei media e nell’opinione pubblica opinioni fattualmente errate su alcuni elementi della questione oggetto di vaglio della Magistratura. Ad esempio, la SCIA non è un privilegio per gli operatori, bensì un istituto previsto dalla legge al quale per realizzare quanto la legge gli permette di fare l’operatore deve fare ricorso -caricandosi ingiustamente di una responsabilità non sua- a causa della lentezza dei processi autorizzativi: se per ottenere un permesso occorressero 6 mesi come in tutta Europa invece di 3-4 anni, nessun operatore prenderebbe su di sé la responsabilità della legittimità del progetto che dovrebbe essere in capo all’Amministrazione comunale. Altro esempio: gli edifici alti non sono un vezzo dello sviluppatore, bensì il solo modo per realizzare diritti volumetrici acquistati (e così dare risposte alla necessità di appartamenti) senza consumare suolo, anzi liberando aree a terra in favore di parchi e servizi per la comunità.
In sintesi, l’ASPESI ha sottolineato che lo sviluppatore moderno, in particolare a Milano, si carica volentieri della necessità di realizzare edifici esteticamente validi, ecologici, performanti energeticamente, realizzati senza consumo di nuovo suolo e con accrescimento di urbanità per la comunità circostante, ma per farli occorre un diritto urbanistico moderno, norme flessibili e comprensive della sostenibilità dei business plan anche per gli investitori internazionali, procedure autorizzative semplici e veloci, sostegno per le bonifiche, favore per la demolizione e ricostruzione.
Infine, l’ASPESI ha fatto riserva di produzione di ulteriori proposte relativamente ad atti amministrativi generali che, pur non avendo forza di legge, impattano significativamente sull’attività operativa del settore immobiliare-costruzioni in Lombardia.
L’Assessore si è detto d’accordo su questi valori ed esigenze e ha auspicato un processo di confronto e concertazione tra la Regione Lombardia, l’ASPESI e le altre associazioni del settore per aggiornare il sistema normativo lombardo relativo all’immobiliare e alle costruzioni, in modo che esso possa continuare a rappresentare il vertice della qualità normativa e sistemica in Italia.