11 Dicembre 2024

Presentati i risultati dello studio realizzato dal prof. CarlomCottarelli "Lo sviluppo immobiliare a Milano: perchè si costruiscono poche abitazioni? Costruttori uniti sulla ERS: "Codizioni insostenibili per risolvere l'emergenza abitativa"

Seconda parte
Nella seconda parte dell’evento Focus Milano sono stati presentati i risultati dello studio realizzato dal prof. Carlo Cottarelli “Lo sviluppo immobiliare a Milano: perché si costruiscono poche abitazioni? Di seguito il comunicato stampa
 
STUDIO COTTARELLI SULLO SVILUPPO IMMOBILIARE A MILANO
COSTRUTTORI UNITI SULLA ERS: “CONDIZIONI INSOSTENIBILI PER RISOLVERE L’EMERGENZA ABITATIVA”
 
Milano, 4 dicembre 2024 – Un’emergenza inedita che, senza interventi mirati, comprometterà lo sviluppo socio-economico della città nei prossimi anni. È l’istantanea scattata dagli operatori immobiliari sull’attuale emergenza abitativa di Milano a partire dallo studio Lo sviluppo immobiliare a Milano: perché si costruiscono poche abitazioni? realizzato dal professor Carlo Cottarelli. A fornire l’occasione per il dibattito è stato il seminario “Focus Milano”, promosso da ASPESI - Unione Immobiliare e svoltosi oggi pomeriggio negli spazi della Biblioteca del Collegio San Carlo, a Milano.
 
Al centro del convegno, una tavola rotonda tra operatori immobiliari milanesi, condotta dal Presidente di ASPESI Federico Filippo Oriana, ha stimolato il confronto sull’attuale emergenza abitativa a Milano.
 
Nel corso della discussione, i dati dello studio hanno tratteggiato il contesto della situazione immobiliare della città, asfissiata da criticità crescenti e da una paralisi amministrativa in corso da oltre un anno. La forte esigenza di nuove abitazioni per rispondere al naturale tessuto dello sviluppo urbano trova espressione nei dati sul deficit tra domanda e offerta abitativa, oggi in un rapporto pari al 261% a favore della prima: un divario, questo, destinato ad ampliarsi alla luce di una richiesta complessiva stimata di 9.300 nuove abitazioni ogni anno fino al 2038; nel primo semestre del 2024, tuttavia, sono solo 648 le abitazioni nuove vendute, per una proiezione complessiva di 2600 per tutto l’anno, pari quindi al 28% del fabbisogno stimato.
 
Al centro delle preoccupazione degli operatori, i vincoli rispetto all’Edilizia Residenziale Sociale (ERS) che si vorrebbero addirittura peggiorare con il nuovo Piano del Governo del Territorio (PGT), divenendo così l’ostacolo principale all’operato degli sviluppatori e alla sostenibilità dei nuovi interventi: secondo le evidenze dello studio, ad esempio, in un ipotetico progetto di sviluppo di 9.999 mq in una zona cittadina periferica (ad esempio nei quartieri Rubattino, Bisceglie o Precotto), la presenza di vincoli ERS al 50% provocherebbe una perdita netta di oltre 1 milione di Euro. Di fronte a queste previsioni, notano gli operatori, la paralisi che sta attraversando la città diventa non solo di natura amministrativa, ma anche delle stesse condizioni economico-finanziarie delle operazioni immobiliari.
 
Anche le osservazioni apparentemente critiche venute negli ultimi giorni alla sua ricerca dal mondo delle cooperative - ha notato il Prof. Cottarelli - confermando che i numeri sono oggettivamente quelli indicati nel suo report, indicano che l’intero mondo dell’immobiliare-costruzioni di Milano - profit e non profit - rischia in realtà una paralisi di lunga durata. Soprattutto se alle condizioni odierne, già negative per l’esplosione dei costi realizzativi e dei tassi di interesse, si aggiungesse anche un ulteriore peggioramento dei vincoli in materia di Edilizia Residenziale Sociale.
 
"Per realizzare diecimila abitazioni all'anno, pari a poco più dell'1% dello stock esistente, abbiamo calcolato che servono investimenti e finanziamenti - principalmente da privati - per circa 3 miliardi all'anno. È poco meno dell'intero bilancio annuale del Comune di Milano. Per riuscire è urgente un confronto tra Comune, Regione, Banche e Investitori e serve gradualità nell'applicazione di nuove regole e oneri, per evitare che i capitali semplicemente vadano altrove", ha commentato Federico Sassoli de Bianchi, Presidente di Beni Reali.
 
“Come sviluppatori, siamo pronti a fare la nostra parte per affrontare l’emergenza abitativa, ma servono regole chiare e sostenibili. Le condizioni attuali, unite a quelle ipotizzate nel nuovo PGT, non sono compatibili con le attese di rendimento degli investimenti del settore, oggi rappresentati per oltre l’80% da fondi internazionali. Per questo sarebbe essenziale anche promuovere una nuova categoria di investimenti immobiliari, con il supporto di garanzie statali, per garantire la sostenibilità dello sviluppo urbano”, ha dichiarato Marco Claudio Grillo, Amministratore Delegato di Abitare In.
 
“Milano – ha affermato concludendo il convegno Federico Filippo Oriana, Presidente di ASPESI - deve sapersi fermare sull’orlo del baratro e riprendersi, come ha sempre fatto nella sua lunghissima storia di epicentro dell’economia italiana. Ma dato che in un contesto di “nuova industria” e di attrattività urbana senza uguali in Italia il suo punto debole è sicuramente il territorio - ha concluso Oriana -, questa resipiscenza e capacità di ripresa non può che fondarsi sul recupero e la valorizzazione territoriale, come già avvenuto con una politica urbanistica virtuosa a cavallo tra la fine degli anni ’90 e l’inizio di questo secolo”. 
 
 
In conclusione dell’evento l’intervento del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana
 
Il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ringraziando l’ASPESI per l’opportunità ha sottolineato il ruolo essenziale delle regioni nelle problematiche urbanistico-territoriali e, in particolare, come l’attuale situazione di blocco dei cantieri e dei nuovi progetti per i ben noti problemi interpretativi della normativa urbanistica rischi di assestare un colpo pesante sia allo sviluppo economico della regione che traina l’intero Paese, sia alla rigenerazione urbana, necessaria per il recupero dei molti siti abbandonati dalla vecchia industria anche per prevenire il consumo di nuovo suolo. Il Governatore lombardo ha anche ricordato la priorità assegnata dalla sua Amministrazione al problema “casa”, nel senso di mitigare l’emergenza abitativa, sia in chiave di edilizia residenziale pubblica -di cui la Regione Lombardia è un grande player-, sia per favorire l’edilizia residenziale sociale per il ceto medio che dispone di un reddito, ma non adeguato per potersi permettere una abitazione dignitosa (in acquisto o in affitto) ai livelli attuali del mercato, soprattutto a Milano.  Il Presidente ha concluso auspicando che dal confronto e collaborazione tra i soggetti pubblici e quelli imprenditoriali privati -come da consolidata tradizione lombarda- possano essere raggiunti risultati crescenti sia in senso quantitativo che qualitativo per il bene della popolazione lombarda e, quindi, di tutta l’Italia.