07 Marzo 2022

Sintesi Riunione insediativa di ASPESI Progettazione

Il 3 marzo si è tenuta la prima riunione della nuova sezione ASPESI Progettazione. In apertura il Presidente Nazionale Federico Filippo Oriana ha nuovamente ricordato l’estrema importanza della progettazione per lo sviluppo immobiliare. "Non è più, come una volta, un dato terzo, un fattore indotto, ma sempre più spesso un fattore inducente. In sostanza diviene promozione: in pratica l’operazione immobiliare non si fa più come una volta per la “dritta” di un agente immobiliare, ma sempre di più per l’idea progettuale di un progettista, architetto, ingegnere o studio integrato che lui -o lei- sia. Intorno ad un’idea di recupero o trasformazione urbana o territoriale, nasce l’opportunità immobiliare che la categoria alla quale appartengo io cerca di cogliere con l’investimento".

 

Ma ai fini del comune obiettivo della realizzazione, quali sono i rapporti tra le due dimensioni dello sviluppo (il progetto e l’investimento)? Siamo sicuri che siano sempre ottimali? Efficienti e razionali? Dove le migliori energie sono messe a fattor comune…. I meriti sono equamente ed adeguatamente riconosciuti? E la qualità viene valorizzata e se sì come? “Dalle testimonianze raccolto nel mio lavoro sia professionale che associativo quotidiano e in convegni di architettura come l’annuale Perspective di The Plan – ha ricordato Oriana - non ho ricavato questa impressione. Vedo incomprensioni e frustrazioni: cioè un grande problema e, quindi, un grande spazio di miglioramento, ossia opportunità”.

 LA MISSION ASSOCIATIVA. L’Associazione dello sviluppo immobiliare non poteva non inserirsi in questa problematica per cercare di efficientare quantitativamente e qualitativamente l’attività di sviluppo e di trasformazione immobiliare. Come? In un modo molto poco burocratico e molto effettivo: una sezione di ASPESI dedicata al tema ora delineato di cui fanno e faranno parte tutti i progettisti -società e studi professionali- soci di ASPESI.

 ASPESI Progettazione si riunirà periodicamente, secondo programmi di lavoro autogestiti, per focalizzare specificatamente le problematiche proposte. Lo sbocco potranno essere codici di auto-regolamentazione, proposte normative, marchi di qualità, proposte di varia natura, senza limiti di ambizione e con un percorso decisionale assolutamente autonomo. Il Presidente Oriana con l’aiuto di due delegati di fiducia membri di ASPESI Progettazione rappresenteranno il raccordo della nuova Sezione con l’Associazione e con il mondo esterno per dare uno sbocco operativo a questo lavoro.

 

In questi 3-4 mesi di contatti per arrivare alla prima riunione è stata, poi, constatata una certa frustrazione dei piccoli studi che sanno di avere sviluppato con il loro impegno e sacrifici una importante qualità, che però poi fatica ad essere riconosciuta e valorizzata. Un fenomeno simile e parallelo a quello delle piccole e medie industrie che producono impianti e materiali per l’edificio raggruppate quattro anni fa in un’altra sezione dell'Associazione, ASPESI Industria. In particolare, i piccoli studi di progettazione si sentono esclusi dalle grandi realizzazioni. Uno dei compiti di ASPESI Progettazione dovrà essere il dare voce a queste realtà, minori quantitativamente ma non qualitativamente. Magari anche favorendo l’incontro e la conoscenza tra i piccoli e i grandi del settore per possibili collaborazioni, oltre che l’incontro di tutti i progettisti associati con gli sviluppatori immobiliari.

 

Dal dibattito sono emersi i principali temi e argomenti di indirizzo  per la futura attività dell’Associazione.

 Forte apprezzamento per l’iniziativa intrapresa dall’Associazione è stato espresso dall’avv. Antonio Belvedere e dall’Arch.Giovanni De Niederhausern che ha introdotto la grave problematicità dei concorsi, l’importanza del ruolo che ASPESI può ricoprire nella comunicazione in rappresentanza della categoria e del lavorare in team, perchè la progettazione deve essere il frutto dell’integrazione di professionalità diverse. Concetto condiviso sia da Claudio Saverino che da Braccio Oddi Baglioni: “La categoria è in difficoltà e deve presentarsi in modo organico, anche attraverso il meccanismo associativo”. Il riferimento va ad OICE che soddisfa questo requisito per i lavori pubblici: ASPESI deve diventare l’OICE dei progettisti del privato.

 Renato Ferrari si è soffermato sulle difficili condizioni del lavoro dei progettisti e della conseguente necessità di sostegno da parte di organizzazioni forti come ASPESI. “Dobbiamo riuscire a parlare alla città ed essere capiti nel nostro ruolo essenziale per creare migliori condizioni di vita per il domani del territorio, in particolare urbano”.

 

Paolo Locatelli è intervenuto sulla necessità di promuovere anche a livello associativo una maggiore professionalità nella categoria dei progettisti, riscontrandosi spesso imprecisioni e lacune che poi sviano le realizzazioni. Concorde Michele Bulgarelli che ritiene opportuno arrivare ad un “manifesto” di regole, sia per il progettista che per lo sviluppatore: un manifesto con l’obiettivo comune della qualità della realizzazione, da condividere tra le due categorie e rendere anche pubblico per legittimarle in chiave sociale e culturale. Per il progettista il rapporto con lo sviluppatore è più difficile di quello con il cliente finale, ma per questo è anche più sfidante e quindi interessante. Più l’interlocutore è elevato (ad es. lo sviluppatore rispetto al piccolo costruttore) più il progettista cresce.

 Aldo Bottini ha proposto di definire degli indicatori chiari su cui far convergere tutti gli interessi che contornano il real estate. “Trovare il filo rosso che unisce la filiera. Non bisogna considerare alcuni soggetti della filiera di contorno e non essenziali. E poi coinvolgere anche la città perché il beneficio va poi ai cittadini”.

 In linea Barbara Blasi che ha sottolineato il bisogno di proposte forti di partenariato pubblico-privato.

 

Massimo Roj ha ricordato che ci sono 179.000 architetti in tutta Italia e 14.000 nella sola provincia di Milano più che in tutta la Francia. “E’ quindi importante trovare soluzioni nuove e nuove forme di aggregazione e di rappresentanza della categoria. Anche se è importante che ognuno faccia bene il suo mestiere senza che il progettista faccia lo sviluppatore immobiliare”.

 Peter Jaeger ha evidenziato la necessità di un approccio olistico, come si fa in tutto il mondo. La qualità paga, ma sull’intero progetto, per cui i progettisti vanno interpellati prima, all’inizio.

 Conclusioni del dibattito:

 La mission dell’iniziativa viene approvata e confermata secondo il disegno originario integrato dagli spunti emersi. ASPESI Progettazione stessa deciderà autonomamente tempi e modi per perseguirla efficacemente.
La prossima riunione si terrà tra un mese circa e si svolgerà in forma mista: in presenza a Milano nella sala convegni di Progetto CMR - gentilmente messa a disposizione dall’Arch. Massimo Roj - e online per componenti ed invitati che non potranno partecipare di persona.
Vengono nominati Coordinatori di ASPESI Progettazione, gli architetti Renato Ferrari (Studio FZ) in rappresentanza dei piccoli studi e Massimo Roj (Progetto CMR) per le grandi major dell’architettura. Il loro compito sarà fare da tramite tra i membri effettivi di ASPESI Progettazione e l’Associazione generale, in modo che le istanze che emergeranno dalle riunioni e dai confronti promossi da ASPESI Progettazione possano essere conosciuti e rilanciati sia all’interno del mondo dello sviluppo immobiliare, sia all’esterno.