22 Maggio 2024
“Salva-casa” in CdM il 24 maggio. Slitta il salva-Milano
Il Ministro Matteo Salvini si è impegnato a presentare e far approvare nel Consiglio dei Ministri del 24 maggio la norma che offrirà a milioni di cittadini l’opportunità di risolvere le “piccole difformità“.
La nuova norma “salva-casa” – che secondo alcune stime investe potenzialmente oltre il 50% del patrimonio immobiliare italiano – dovrebbe riguardare la regolarizzazione di interventi di trasformazione interna eseguiti senza titolo (adeguamento delle finestre, tramezzi spostati, aperture non conformi ai permessi edilizi, verande, soppalchi, parti strutturali aggiunte e non documentate, dettagli architettonici) .
il decreto all’esame dei tecnici del Ministero delle Infrastrutture prevede interventi sulle tolleranze costruttive (che potrebbero essere portate al 5%, ma in modo differenziato a seconda degli immobili) e le parziali difformità, quindi difformità minori che non vanno a incidere sulla struttura di un edificio e le sue caratteristiche essenziali.
Si tratta, testualmente, di “disposizioni a carattere urgente e di natura puntuale finalizzate a favorire le regolarizzazioni delle lievi difformità edilizie”.
Nella casistica rientrano:
Un esempio concreto in questo senso sono le tende, anche da esterno.
Ancora in corso di definizione le date di riferimento: il provvedimento potrebbe riguardare solo gli edifici realizzati prima della fine degli anni ’70, quando spesso in fase di cantiere si apportavano delle correzioni a quanto previsto dal progetto. Quindi, diventerà possibile sanare le tolleranze esecutive di cantiere che non ne compromettano la stabilità, come il minor dimensionamento dell’edificio o la mancata realizzazione di elementi architettonici non strutturali.
Stesso discorso per le parziali difformità, per esempio finestre o balconi: in questo caso è prevista la regolarizzazione con semplice sanzione.
Non ci saranno sanatorie per le variazioni essenziali e gli interventi realizzati in assenza di permessi.
Slitta invece il Salva Milano, la norma pensata per risolvere i problemi autorizzativi di alcuni piani di rigenerazione urbana in città, che non arriverà subito ma solo in fase di conversione del provvedimento.
“Salva-casa” in CdM il 24 maggio. Slitta il salva-Milano
Il Ministro Matteo Salvini si è impegnato a presentare e far approvare nel Consiglio dei Ministri del 24 maggio la norma che offrirà a milioni di cittadini l’opportunità di risolvere le “piccole difformità“.
La nuova norma “salva-casa” – che secondo alcune stime investe potenzialmente oltre il 50% del patrimonio immobiliare italiano – dovrebbe riguardare la regolarizzazione di interventi di trasformazione interna eseguiti senza titolo (adeguamento delle finestre, tramezzi spostati, aperture non conformi ai permessi edilizi, verande, soppalchi, parti strutturali aggiunte e non documentate, dettagli architettonici) .
il decreto all’esame dei tecnici del Ministero delle Infrastrutture prevede interventi sulle tolleranze costruttive (che potrebbero essere portate al 5%, ma in modo differenziato a seconda degli immobili) e le parziali difformità, quindi difformità minori che non vanno a incidere sulla struttura di un edificio e le sue caratteristiche essenziali.
Si tratta, testualmente, di “disposizioni a carattere urgente e di natura puntuale finalizzate a favorire le regolarizzazioni delle lievi difformità edilizie”.
Nella casistica rientrano:
- le modifiche interne, come lo spostamento di muri e tramezzi o la chiusura di verande;
- le piccole modifiche esterne, come l’ampliamento di finestre e balconi.
Un esempio concreto in questo senso sono le tende, anche da esterno.
Ancora in corso di definizione le date di riferimento: il provvedimento potrebbe riguardare solo gli edifici realizzati prima della fine degli anni ’70, quando spesso in fase di cantiere si apportavano delle correzioni a quanto previsto dal progetto. Quindi, diventerà possibile sanare le tolleranze esecutive di cantiere che non ne compromettano la stabilità, come il minor dimensionamento dell’edificio o la mancata realizzazione di elementi architettonici non strutturali.
Stesso discorso per le parziali difformità, per esempio finestre o balconi: in questo caso è prevista la regolarizzazione con semplice sanzione.
Non ci saranno sanatorie per le variazioni essenziali e gli interventi realizzati in assenza di permessi.
Slitta invece il Salva Milano, la norma pensata per risolvere i problemi autorizzativi di alcuni piani di rigenerazione urbana in città, che non arriverà subito ma solo in fase di conversione del provvedimento.