03 Luglio 2024

DL 69/2024: Disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica

DL 69/2024: Disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica.
C. 1896 Governo
 
La Commissione  Ambiente, territorio e lavori pubblici ha proseguito l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 19 giugno 2024.
  Mauro ROTELLI (FDI), presidente, avverte che sono state presentate 517 proposte emendative (vedi allegato).
  Ricorda che, ai sensi del comma 7 dell'articolo 96-bis del Regolamento, non possono ritenersi ammissibili le proposte emendative che non siano strettamente attinenti alle materie oggetto dei decreti-legge all'esame della Camera.
Come riportato su Edilportale, una parte degli emedamenti sono stati ‘segnalati’ e dovrebbero, per questo, avere più chances di essere approvati. Si propone di consentire il recupero dei sottotetti anche se le dimensioni del lotto di pertinenza non permettono il rispetto delle distanze minime tra edifici e confini, qualora previsto dalla legge regionale.
i chiede di disporre che lo stato legittimo dell’immobile possa essere stabilito anche dal certificato di abitabilità o di agibilità dell’immobile, rilasciato all’esito di un procedimento idoneo a verificare l’esistenza del titolo abilitativo che ne ha previsto la costruzione o che l’ha legittimata, integrati con gli eventuali titoli successivi che hanno abilitato interventi parziali.
Un’altra proposta è quella per cui lo stato legittimo dell’immobile sia stabilito anche dai titoli edilizi in sanatoria, rilasciati anche a seguito di istanza di condono edilizio, o dalle tolleranze costruttive ed esecutive, o dalla regolarizzazione delle difformità che consegue al pagamento delle sanzioni pecuniarie, attestato dal tecnico abilitato.

Altri documenti idonei ad attestare lo stato legittimo degli immobili costruiti prima del 1977 possono essere - secondo i parlamentari - le planimetrie catastali di primo impianto. Per le varianti realizzate in sede di realizzazione degli immobili ante ’77, sono proposte forme semplificate di regolarizzazione delle parziali difformità.
Si propone di consentire l’utilizzo per servizi alla clientela e complementari alle attività ricettivo-alberghiere, dei locali interrati e seminterrati di fabbricati destinati a attività ricettivo-alberghiere, previa Scia.
 
Altre proposte emendative intervengono sulle norme relative ai cambi di destinazione d’uso: quelle della maggioranza propongono di rendere ancora più facile i passaggi e le procedure; quelle delle opposizioni cercano di porre degli argini, come le limitazioni alla trasformazione delle locazioni di durata in locazioni turistiche brevi.
 
Altri emendamenti della maggioranza puntano a ridurre il perimetro delle variazioni essenziali, al fine di allargare quello delle difformità parziali per le quali è consentito l’accertamento di conformità semplificato e, di conseguenza, l’ottenimento della sanatoria edilizia del Salva Casa. Altri emendamenti chiedono di elevare dal doppio al triplo dell’aumento del valore venale dell’immobile conseguente alla realizzazione degli interventi, la sanzione applicata a chi chiede la sanatoria.
 
Alle tolleranze esecutive, esistenti al 24 maggio 2024, si chiede di aggiungerne altre, come la roto-traslazione di modesta entità dell’edificio oppure le tolleranze costruttive negli immobili che ormai hanno l’agibilità. Un’altra proposta è quella di eliminare il termine del 24 maggio 2024.
Dalla maggioranza arriva anche la richiesta di considerare legittime le tolleranze fino al 10% negli edifici ante-1985. Infine, la Lega chiede di arrivare al 15% per unità immobiliari destinate ad abitazione principale qualora l’ampliamento sia dovuto alla nascita di figli. E ancora, la maggioranza chiede di ricomprendere nelle tolleranze anche la forma e dimensione delle aperture interne ed esterne.
Arriva da Fratelli d’Italia la proposta di non demolire le opere edilizie eseguite in parziale difformità su edifici ante-1977 ma di consentirne la regolarizzazione attraverso il pagamento di una multa da 250 a 25.000 euro e la presentazione di una SCIA in sanatoria che garantisca l’ottenimento dell’agibilità anche senza l’osservanza dei parametri urbanistici ed edilizi. Altri gruppi hanno presentato proposte simili, prevedendo, ad esempio, in aggiunta alla sanzione, il pagamento del doppio del contributo di costruzione.

Sono numerose le proposte emendative che estendono le casistiche e semplificano ulteriormente i requisiti richiesti per ottenere il permesso di costruire in sanatoria.
 
Secondo il DL Salva Casa, si può ottenere la sanatoria edilizia se le irregolarità risultano conformi alla disciplina urbanistica vigente al momento della presentazione della domanda e ai requisiti prescritti dalla disciplina edilizia vigente al momento della realizzazione dell’intervento.
 
Da Fratelli d’Italia arriva la proposta di consentire agli immobili realizzati in assenza di permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali, in assenza di Scia o in totale difformità da essa, di ottenere il permesso in sanatoria a condizione che l’intervento sia conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento della presentazione della domanda. Un emendamento simile aggiunge una condizione: che la disciplina urbanistica ed edilizia non sia stata modificata nell’ultimo triennio.
 
È di Forza Italia la proposta di consentire l’ottenimento del permesso in sanatoria per le opere realizzate prima del 24 maggio 2024, rientranti nella tipologia di servizi e/o pertinenze dell’abitazione principale la cui superficie non superi il 25% della stessa abitazione e che non hanno un valore autonomo rispetto all’abitazione.
 
  Al seguente link sono disponibili i resoconti delle sedute della Commissione
Documenti e allegati
  • ALLEGATO (Proposte emendative presentate) pag. 274