18 Giugno 2020

DL Semplificazione: le Regioni chiedono incentivi e snellimento delle procedure in materia edilizia

Varie

Il gruppo di lavoro formato dai rappresentanti delle Regioni Lombardia, Piemonte, Liguria, Puglia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Campania ha formulato una serie di proposte di incentivazione e semplificazione in materia di edilizia alla Commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del Territorio nell’ambito della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome per la stesura del Decreto Legge – Semplificazione.


Un pacchetto di proposte già portato all’attenzione della Commissione Parlamentare Affari Istituzionali, che nelle scorse ore ha licenziato il documento generale, comprensivo di tali proposte.


Il gruppo di lavoro si è basato su tre assi portanti per arrivare a una proposta che contempli ottimizzazione dei tempi per i flussi istruttori, procedure edilizie e semplificazione della documentazione, incentivi per il rilancio del settore.


Tra le proposte avanzate c’è la proroga di due anni dei termini di validità di tutti i certificati, attestati, permessi, autorizzazioni, segnalazioni e atti abilitativi altrimenti denominati, in scadenza a decorrere dal 31.01.2020.


La proroga di tre anni dei termini stabiliti dalle convenzioni di lottizzazione di cui all’articolo 28 della legge 17 agosto 1942, n. 1150, ovvero dagli accordi similari comunque denominati dalla legislazione regionale, stipulati antecedentemente all’entrata in vigore del provvedimento di attuazione.


Nell’ambito di interventi di qualificazione del patrimonio edilizio esistente (laddove previsto negli strumenti urbanistici dei Comuni o in altre disposizioni comunali, sulla base delle legislazioni regionali) il gruppo di lavoro propone che alla demolizione totale di edifici esistenti segua la ricostruzione, fatte salve le distanze legittimamente preesistenti, se le dimensioni dell’area di intervento non consentono il rispetto delle distanze minime. La ricostruzione però potrà prevedere la modifica del sedime, della sagoma, dell’altezza e dei prospetti, nonché l’aumento dei volumi derivante da normative premiali nazionali e regionali, se esplicitamente previsto dallo strumento urbanistico del Comune.


In tema di incentivi, al fine di promuovere gli interventi di recupero e di qualificazione del patrimonio edilizio esistente, la proposta prevede che fino al 31 dicembre 2021 il costo di costruzione previsto per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente è ridotto in misura non inferiore al cinquanta per cento. I comuni hanno la facoltà di deliberare ulteriori riduzioni, fino alla completa esenzione dallo stesso.