26 Aprile 2023

Genova - Modifiche al Puc per una rivoluzione verde. Previste semplificazioni per l’edilizia scolastica e pubblica

È stata licenziata il 13 aprile scorso in commissione sviluppo economico la proposta di modifica al Puc – Piano urbanistico comunale – che si prefigge di apportare importanti cambiamenti in tema di sostenibilità ambientale, semplificazione delle norme e che andrà a favorire l’edilizia scolastica così come previsto dal Pnrr nonché quella pubblica.
 
«Nel corso di questo secondo mandato amministrativo del Sindaco Bucci – spiega l’assessore all’Urbanistica Mario Mascia – ci siamo posti come obiettivo prioritario quello di aggiornare il Piano urbanistico comunale per raccogliere le sfide di un mondo e di una città in continui cambiamenti e per migliorare sia il governo che la gestione del territorio. In primis sono emerse sfide che ci coinvolgono dal punto di vista ecologico e ambientale: l’acqua che piove dal cielo non è più da considerarsi un bene illimitato ma va raccolta, conservata e riutilizzata mentre i cambiamenti climatici impongono un cambio di passo anche negli interventi edilizi con l'uso di asfalti drenanti, la de-pavimentazione, l'innesto di alberature nei parcheggi. Ciò comporta che anche l’urbanistica debba adeguarsi a queste nuove esigenze e per questo abbiamo pensato a modifiche che possano portare a una vera a propria rivoluzione green, attraverso la quale innestare veri e propri spazi e corridoi ecologici nel tessuto urbano. Con queste modifica si rinsalda anche la collaborazione tra pubblico e privato e si va a semplificare anche la situazione dei plessi scolastici che potranno traguardare gli obiettivi del Pnrr».
Con queste modifiche si avrà un ampliamento del quadro degli interventi riconducibili alle opere di urbanizzazione secondaria, prevedendo anche la de-pavimentazione di aree pubbliche, per consentire il miglioramento del contro delle acque meteoriche, anche prevedendo la sostituzione del cemento e dell’asfalto con aree verdi.
Inoltre, si avrà una incentivazione alla riqualificazione degli spazi urbani pubblici esistenti proponendo una alternativa alla monetizzazione con riferimento alle aree all’interno delle aree all’intorno di quelle interessate dall’intervento privato progettato e a servizio del municipio di riferimento e di quello immediatamente confinante.
Anche gli impianti sportivi sono interessati dalle modifiche con la riconduzione alla definizione di “manufatto diverso dagli edifici” la realizzazione di interventi (coperture di impianti sportivi e volumi destinati a spogliatoio) funzionali e connessi all’esercizio di attività sportive, al fine di favorirne lo sviluppo e la fruizione, anche nella stagione invernale in tutti gli ambiti destinati a servizi pubblici e privati.
Vengono altresì introdotte, alla voce “Perequazione urbanistica”, misure corrispondenti all’obiettivo “Piano a bilancio 0” per quanto riguarda la funzione residenziale, prevedendo che la superficie agibile accantonata possa essere utilizzata secondo parametri di conversione stabiliti.
Altra introduzione è quella di “Polo urbano”, ovvero un’area dove si svolge, in forma ottimizzata, una aggregazione di attività omogenee riconducibili a servizi pubblici e di uso pubblico, tale da costituire un’attrazione a livello cittadino per le sue dotazioni, anche per le innovative caratteristiche che lo contraddistinguono.
Per l’accesso al contributo di costruzione viene prevista la presentazione di misure per il contenimento dei consumi idrici e per la mitigazione ambientale.
Sarà consentita la riconversione e utilizzo di immobili in tutto o in parte già destinati a servizi pubblici ma nel frattempo dismessi e non riutilizzati per tale funzione, secondo specifiche modalità e criteri.
Per quanto riguarda i parcheggi, invece, viene introdotto un paragrafo che stabilisce che nelle aree interessate dovrà compiersi un’opera di riqualificazione attraverso la piantumazione di arbusti che garantiscano una forma di mitigazione contro le ondate di calore.
Importanti modifiche poi riguardo alle scuole che vengono esonerate in ottemperanze alle disposizioni ministeriali dell’Unità di missione PNRR, e alla luce del fatto che la maggior parte delle scuole genovesi si trova all’interno di edifici storici che per loro natura e caratteristiche architettoniche non possono essere né modificati né adattati.
In ultimo, tenuto conto che il rischio di abbandono e sottoutilizzo e particolarmente rilevante in riferimento ai complessi edilizi religiosi, si introduce una misura di semplificazione attuativa che preveda la riconversione a funzione residenziale di porzioni di edifici destinati a servizi, con l’obbligo di mantenere la superficie a servizio pubblico rilevata dal Puc e a destinare a ERS, per la locazione a canone moderato per almeno 15 annui, il 50% della superficie agibile residenziale; in alternativa alla destinazione di alloggi ERS, viene introdotta la possibilità di monetizzare secondo specifici criteri economici.