20 Dicembre 2023

Puglia - Legge sulle ristrutturazioni edilizie: l’ok unanime del Consiglio regionale

Con l’approvazione, all’unanimità, del disegno di legge sugli interventi di ristrutturazione edilizia, il vecchio “Piano Casa” è ormai un ricordo. Il Consiglio regionale nella seduta di ieri ha approvato il nuovo testo, illustrato dal delegato all’Urbanistica, Stefano Lacatena (Con). Quest’ultimo ha ribadito le finalità della legge: «rendere applicabile in Puglia l’innovata disciplina della ristrutturazione edilizia, ai fini della rigenerazione urbana».
In base al nuovo dettato, se previsto dalla legislazione o dai piani urbanistici comunali, da oggi sarà possibile aumentare le volumetrie previa riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e in cambio di interventi sull’edilizia residenziale sociale, che dovranno inoltre garantire una riduzione del degrado e dell’abbandono nelle aree interessate, contribuendo al contenimento del consumo di suolo, all’adattamento e alla mitigazione dei cambiamenti climatici.

Gli incentivi

Verranno riconosciuti degli incentivi volumetrici:
– del 20% della volumetria complessiva (non oltre 300 metri cubi) per l’ampliamento di edifici esistenti;
– del 20% della volumetria complessiva (non oltre 200 metri cubi) per l’ampliamento di edifici residenziali esistenti, che non comportino la modifica della destinazione d’uso;
– del 35% della volumetria complessiva per la demolizione e la ricostruzione di edifici esistenti, legittimi o legittimati, ricadenti nelle zone omogenee B e C, aventi qualsiasi destinazione d’uso, da destinare alla residenza;
– del 35% della volumetria complessiva (non oltre 200 metri cubi) per la demolizione e la ricostruzione di edifici residenziali esistenti, legittimi o legittimati, nei contesti rurali identificati dal proprio strumento urbanistico come zone omogenee E, che non comportino la modifica della destinazione d’uso;
– del 35% della volumetria complessiva per la delocalizzazione all’interno delle zone B e C, delle volumetrie rivenienti dalla demolizione di edifici esistenti, aventi qualsiasi destinazione d’uso, da destinare alla residenza.

 

Il ruolo dei Comuni

Spetterà ai Comuni, mediante delibera di Consiglio comunale, individuare gli specifici ambiti all’interno dei quali riconoscere gli incentivi volumetrici. Gli interventi di demolizione e ricostruzione potranno usufruire degli incentivi volumetrici a condizione che l’edificio ricostruito acquisisca almeno il punteggio 3 nello strumento di Valutazione della Sostenibilità Ambientale previsto dalla LR n. 13/2008 “Norme per l’abitare sostenibile”. Sono previste misure finalizzate alla promozione degli interventi di edilizia residenziale sociale.

Gli emendamenti

Sono stati diversi gli emendamenti approvati. È stato previsto che, anche in assenza di incentivi, la realizzazione degli interventi sia comunque subordinata al rispetto dei limiti di densità edilizia, che solo i Comuni possono derogare.
Si è poi stabilita la subordinazione degli incentivi all’approvazione di una deliberazione di Consiglio comunale, che individui gli ambiti edificati in cui promuovere interventi di ristrutturazione edilizia che prevedano l’ampliamento o la demolizione e ricostruzione di edifici esistenti, legittimi e legittimati, da destinare alla residenza.
Un altro emendamento ha previsto l’inclusione, negli ambiti individuati, anche delle zone omogenee D e F che risultino interamente intercluse all’interno di zone omogenee B e/o C, previo accertamento dell’assenza dell’interesse al mantenimento della destinazione attualmente vigente. Le volumetrie da realizzare all’interno delle zone D e F dovranno essere destinate alla residenza, fermo restando la previsione di una quota non inferiore al 10% da destinare a edilizia residenziale sociale.
Per quanto riguarda i limiti, sono stati esclusi dall’applicazione della legge gli edifici illegittimamente realizzati, anche parzialmente, a eccezione di quelli per i quali venga rilasciato titolo edilizio in sanatoria prima della presentazione dell’istanza e degli edifici previsti nella legge del “Piano Casa”, oltre a quelli individuati in ragione del proprio valore storico, culturale e architettonico, nonché ricadenti nelle aree oggetto di procedure speciali di variante urbanistica o sottoposte a vincolo paesaggistico, oppure quelli ubicati nelle oasi faunistico-ambientali o zone umide e quelli negli ambiti dichiarati ad ala pericolosità idraulica.
Su proposta del consigliere Antonio Tutolo (Gruppo Misto) è stato approvato un emendamento per far sì che i Comuni destinino il 15% dei proventi annuali derivanti dagli oneri di urbanizzazione o dalle sanzioni amministrative pecuniarie all’abbattimento delle barriere architettoniche per opere, edifici e impianti esistenti di loro competenza, istituendo un apposito capitolo di bilancio.