
Regione Lazio – Valeriani sul pdl 171 “Scempio per le zone agricole del Lazio”
Il Consiglio del Lazio si appresta a discutere e votare la proposta di legge 171, concernente “Semplificazioni e misure incentivanti il governo del territorio”
Il Consiglio del Lazio si appresta a discutere e votare la proposta di legge 171, concernente “Semplificazioni e misure incentivanti il governo del territorio” che mira difatti a favorire il recupero e il riuso di immobili rurali (o di loro porzioni). Lo scopo è di trasformarli in strutture residenziali (case o ville), turistiche (B&B o hotel), sportive o socio-assistenziali (case per anziani, cliniche sanitarie o similari), etc. La discussione sulla legge si è aperta lo scorso 20 gennaio. Il voto del Consiglio è atteso entro fine marzo, al massimo l’inizio di aprile, in ogni caso non oltre Pasqua.
La legge firmata dai consiglieri Micol Grasselli di Fratelli d’Italia (di professione ingegnere edile, membro della Commissione Urbanistica Lazio) e Orlando Tripodi di Forza Italia, punta – a loro dire – a favorire in buona sostanza il recupero funzionale degli edifici rurali. Gli interventi potranno riguardare la trasformazione di vecchi casali, stalle e depositi (o di una loro porzione). Incentivando così il recupero di strutture abbandonate o non più collegate all’attività agricola. L’iniziativa – secondo i proponenti – si inserisce in una strategia più ampia di rigenerazione urbana. Riduzione del consumo di suolo. E, più in generale, di sviluppo sostenibile, con l’obiettivo di contrastare il degrado e stimolare l’economia edile locale.
Premi di cubatura fino al 60% per tutto il Lazio
Uno degli aspetti centrali del provvedimento è la possibilità di ottenere un premio di cubatura fino al 60% rispetto alla volumetria originaria. In presenza di interventi che rispettino criteri di sostenibilità ambientale e miglioramento dell’efficienza energetica. Un incentivo pensato per rendere più appetibili gli interventi di riqualificazione.
Su questa proposta di legge, che si avvicina al voto, si è espressa la politica di opposizione. In particolare, a far sentire la sua voce, forse in modo un po’ isolato dal resto del partito, è Massimiliano Valeriani. Ex assessore della Giunta Zingaretti, consigliere regionale e membro della Commissione Urbanistica Lazio, sui suoi canali social Valeriani parla di “paradosso della legge 171” e di una possibile mobilitazione di piazza prima del voto.
Un attacco frontale alla proposta di legge regionale che ha luogo proprio mentre associazioni e comitati cittadini di Roma e dintorni attaccano il sindaco Gualtieri e il Pd sul fronte della rigenerazione urbana in corso nella Capitale che – a loro dire – sarebbe stata scritta “solo con i costruttori dell’Acer e non anche con la società civile”.
Tornando alla proposta di legge n.171, parliamo di “Una legge urbanistica – spiega Valeriani sui social – presentata dall’ex assessore leghista, famosa per contenere tante cose diverse tra loro, dalle modifiche senza senso sulla cosiddetta “rigenerazione urbana”, all’aggressione al territorio agricolo regionale. In questa legge che tra un po’ arriverà in aula ci sono cose mostruose ben più pericolose di quelle che hanno visto dibattere il futuro delle sale cinematografiche “.
“Le mobilitazioni – aggiunge Valeriani – saranno fondamentali per scongiurare il rischio che tali modifiche normative violentino in pochi anni tutto il nostro territorio, e che si comprenda l’errore madornale di scambiare l’edilizia con l’urbanistica“.
“Scempio per le zone agricole del Lazio”
“C’è un vero e proprio scempio in atto – rincara la dose Valeriani – sulle zone agricole. Nella legge proposta si trasforma lo strumento dei PUA, oggi necessario per rafforzare e irrobustire le aziende agricole, che diventa lo strumento per condonare ogni abuso edilizio compiuto in quelle aree, che si trasformano da zone agricole in zone urbanizzate. Dove grazie alle modifiche sarà possibile costruire piscine, box, pergolati e annessi vari, totalmente sganciato da ogni legame con l’attività agricola “.
“Si prevede inoltre – sottolinea l’ex assessore della Giunta Zingaretti – la possibilità di ospitare in quelle aree manifestazioni ed eventi non meglio precisati. Rave party? Concerti? Manifestazioni? Raduni con migliaia di persone in zone fragili, senza servizi primari di urbanizzazione? Che dire poi della norma che prevede nelle aree agricole il cambio di destinazione d’uso dei manufatti. Casali, stalle, deposito attrezzi in abitazioni, ristoranti, alberghi, asili nido? Urbanizziamo tutto l’agro romano strappando come carta straccia i piani regolatori delle città a partire da Roma?
“Aumenti di cubatura dal 20 al 60%”
“Segnalo – sottolinea poi Valeriani – un’altra perla contenuta sempre in questa norma omnibus: sulla rigenerazione urbana le premialità per interventi di recupero possono arrivare al 60% (dal 20%!) senza chiedere in cambio a chi ne beneficia di garantire efficientamento energetico ed adeguamento anti + e addirittura prevedere che un manufatto abbattuto possa essere ricostruito altrove!”
“Che senso ha – sottolinea Valeriani – delocalizzare una cubatura con il principio della rigenerazione delle nostre città se poi quel degrado non viene recuperato ma addirittura si premia un proprietario regalandogli un’area diversa per consumare altro suolo delle nostre città?
Queste considerazioni sono condivise da molti soggetti sociali, non solo dai partiti di opposizione: stanno partendo campagne e mobilitazioni a Roma e nelle provincie contro il medio evo dell’urbanistica della destra. Ma vista la solerte iniziativa di “recupero” sui cinema che il presidente ha compiuto, mi auguro – conclude Valeriani – che (sicuramente per via di una svista…) egli possa intervenire anche su questi temi che forse sono sfuggiti di mano”.