04 Aprile 2022

Merlata Bloom, il centro commerciale «a ponte» che unirà Mind e Uptown

(corriere.it) Da una parte i profili del nuovo quartiere di Cascina Merlata, con il suo parco allungato verso il Musocco e le ruspe a sovrastare i prossimi lotti di terreno destinati a diventare parte della «Cittadella» da 5mila appartamenti, dove già vivono 5mila persone. Dall’altra il «distretto dell’innovazione» Mind, con le aziende a fare rete nello Human technopole, la ricerca universitaria nel campus scientifico della Statale e l’ospedale Galeazzi che, imponente e appena «verniciato», risplende se baciato dai raggi di sole oltre le gru. In mezzo, il cantiere del centro commerciale «Bloom» (in fiore, ndr), sospeso tra i due livelli di altezza: tassello fondamentale, con il suo sistema di ponti, per il collegamento delle due zone, nonché certificazione del successo dell’intero progetto immobiliare. Un’operazione che ha ridisegnato le forme cittadine di questa frontiera metropolitana, antica landa di predoni alle spalle del Cimitero Maggiore, proprio sopra al dedalo di autostrade, bretelle, allacciamenti, rotonde e sottopassi, che rendono il luogo uno snodo strategico per la mobilità dei residenti che dopo l’Expo sono arrivati in massa, in prevalenza giovani coppie milanesi (il 60% ha un’età tra i 30 e i 50 anni), in fuga dai prezzi del centro verso un moderno spazio di vivibilità.
Materiali naturali e spazi aperti
Apertura prevista la prossima primavera, il più grande mall della città si chiamerà Merlata Bloom. A metà strada tra Citylife e Arese, avrà 150 negozi su 80mila metri quadrati disegnati dallo studio Callison-Rtkl sull’area di proprietà di Nhood services, protagonista del progetto con ImmobiliarEuropea e SalService, per un investimento è di 325 milioni, dopo il tramonto della parentesi saudita della Falcon Mall naufragata in seguito all’arresto del fondatore per mano del principe erede al trono Mohammed bin Salman. «La filosofia del progetto — spiega l’architetto Jorge Beroiz — è usare materiali naturali come il legno e ribaltare il concetto dei centri commerciali chiusi e introversi, creando spazi aperti verso l’esterno, con il parco, i ponti, le viste panoramiche».
Che cosa ci sarà sui tre piani
Tre i livelli in costruzione: al piano terra saranno accolte le persone in arrivo dall’ex passerella Expo riadattata, che dal primo piano saranno smistate verso la parte residenziale del quartiere, con un terzo livello panoramico con vista radente all’orizzonte sull’intero skyline della città. Il piano terra sarà dedicato al supermarket e altre vetrine; il primo piano presidiato dai negozi di moda e dalla gastronomia. All’ultimo piano, infine, il cinema multisala (della rete Notorious), i negozi sportivi, i campi da paddle e le aree flessibili per eventi.
 
I marchi
 
Già assegnato il 60 per cento degli spazi: dalla Gdo (Esselunga con 6mila metri quadrati) alla moda (Calvin Klein e Tomnmy Hilfiger); dal settore casa (Portobello) allo sport (Decathlon su 7mila mq, uffici inclusi, e Game7athletics); dall’area tecnologia (Euronics e Big toys) al food (con una dozzina di marchi come McDonald’s, Panino Giusto, Poke house, Fresco&Cimmino, Roadhouse e Cioccolati italiani). «Siamo solo all’inizio — spiega Anand Remtolla, a capo dei nuovi progetti di Nhood Services in Italia — ma è già il traguardo di un percorso sfidante, in cui abbiamo trattato Bloom come se ci trovassimo in una high street commerciale». Tra le tante aree di aggregazione, anche interi spazi verdi pensati come «cordoni ombelicali» che accompagnano lungo lo svilupparsi del progetto o come giardini d’inverno e sky garden in grado di creare un’atmosfera in armonia con il paesaggio naturale esterno.
I visitatori attesi
Alcuni numeri: 103 mila persone al giorno attese, tra i 15mila residenti, i 25mila studenti, i 38mila lavoratori, i 5mila ricercatori, i 5mila startupper e i 15mila visitatori della vicina Fiera di Rho che orbiteranno a regime (2026-2029) attorno alla zona.
 
Uptown, i prezzi al mq
 
Intanto il «quartiere-cantiere» continua a crescere, svilupparsi e animarsi. Dopo le operazioni immobiliari in social housing post Expo — primo gran successo dell’operazione in un piano d’intervento integrato datato 2008 — le cubature (e i prezzi) sono via via aumentati tra i diversi progetti che si snodano lungo la via Pierpaolo Pasolini, strada-anello che gira attorno al quartiere: costruzioni alte e dalle architetture moderne con firme nobili da Citterio-Viel a Cino Zucchi e Scandurra-Zanetti. Il cuore dell’intervento orchestrato da Euromilano è Uptown, le abitazioni più costose in edilizia libera, con prezzi lievitati a 4.500 euro/mq. Già abitati i lotti South ed East Uptown (rispettivamente 125 e 295 alloggi per 3.100 e 3.500 di prezzo medio al metro quadro), si sta costruendo Feel Uptown (320 appartamenti, di cui il 70% già prenotati a oltre 4mila euro/mq) e si progetta il palazzo «R8», terzultimo edificio del complesso ancora senza nome, la cui commercializzazione inizierà a breve. A inizio 2024 sarà pronta la scuola, poi gli ultimi interventi, dalla mobilità al centro sportivo.