30 Ottobre 2024
Rinasce Torre Seta, progetto di Marco Piva da 20 mln di euro
Rinasce Torre Seta, progetto di Marco Piva da 20 mln di euro
E’ stata posta venerdi scorso la prima pietra simbolica per la rinascita del grattacielo Torre Antonini, l’edificio della periferia sud di Milano che era andato a fuoco nell’agosto 2021. Il nuovo progetto, che prenderà il nome di Torre Seta, per via dei pannelli bianchi che rivestiranno l’esterno dell’edificio, dovrebbe avere un costo totale di circa 20 milioni di euro ed essere pronto tra seicento giorni. Nascendo da un incidente molto grave che ha segnato non solo la vita degli inquilini ma anche quella del quartiere – situato a un passo dall’area dello Scalo di Porta Romana già in via di riqualificazione per le Olimpiadi 2026 -, il nuovo progetto firmato dallo Studio Marco Piva nasce sulla base di soluzioni architettoniche alternative alle precedenti, ma anche attraverso l’utilizzo di materiali non combustibili, come il sistema di isolamento termico in lana di vetro Saint-Gobain a marchio Isover. Inoltre, sempre considerando i nuovi materiali selezionati, l’alluminio presso piegato verniciato a polvere per la facciata, completamente riciclabile, contribuirà a minimizzare l’impatto ambientale del progetto, garantendo una maggiore sostenibilità nel lungo periodo.
“Questo progetto – ha spiegato l’architetto Marco Piva – nasce per ricostruire rigenerando: per Torre Seta abbiamo previsto un linguaggio architettonico fluido, leggero, una torre osmotica con l’intorno urbano e nella quale i suoi inquilini si possono identificare, scoprendo un nuovo modo di vivere la propria abitazione, soprattutto all’esterno. Il nuovo edificio vuole anche essere portatore di un cambiamento basato su una diversa e più matura consapevolezza in merito a quanto la nostra azione progettuale può contribuire al raggiungimento di obbiettivi eticamente non più rimandabili”.
Non per nulla, a tal proposito, accanto al progetto di rifacimento della ex Torre Antonini, il Comune di Milano ha deciso di mettere a punto un lavoro parallelo di rigenerazione dell’area circostante. A spiegarlo è stato l’assessore alla Rigenerazione Urbana, Giancarlo Tancredi: “Per la precisione tratterà l’area tra via Quaranta, via d’Agrate e via Antonini. Una zona in cui stanno accadendo molte cose. Vorremmo realizzare un progetto pubblico che sia il riferimento per tanti progetti privati. Vorremmo riqualificare questo asse dove andare in bici e a piedi non è così confortevole. Mettere in sicurezza gli attraversamenti, aggiungere alberature, piste ciclabili, pedonalizzazioni. Tutto quello che può essere utile a una città a misura d’uomo”.
“Questo progetto – ha spiegato l’architetto Marco Piva – nasce per ricostruire rigenerando: per Torre Seta abbiamo previsto un linguaggio architettonico fluido, leggero, una torre osmotica con l’intorno urbano e nella quale i suoi inquilini si possono identificare, scoprendo un nuovo modo di vivere la propria abitazione, soprattutto all’esterno. Il nuovo edificio vuole anche essere portatore di un cambiamento basato su una diversa e più matura consapevolezza in merito a quanto la nostra azione progettuale può contribuire al raggiungimento di obbiettivi eticamente non più rimandabili”.
Non per nulla, a tal proposito, accanto al progetto di rifacimento della ex Torre Antonini, il Comune di Milano ha deciso di mettere a punto un lavoro parallelo di rigenerazione dell’area circostante. A spiegarlo è stato l’assessore alla Rigenerazione Urbana, Giancarlo Tancredi: “Per la precisione tratterà l’area tra via Quaranta, via d’Agrate e via Antonini. Una zona in cui stanno accadendo molte cose. Vorremmo realizzare un progetto pubblico che sia il riferimento per tanti progetti privati. Vorremmo riqualificare questo asse dove andare in bici e a piedi non è così confortevole. Mettere in sicurezza gli attraversamenti, aggiungere alberature, piste ciclabili, pedonalizzazioni. Tutto quello che può essere utile a una città a misura d’uomo”.