15 Gennaio 2025

Casa, transazioni in crescita del 5,2% nel 2024. Affitti su del 9,2%

 

Casa, transazioni in crescita del 5,2% nel 2024. Affitti su del 9,2%

 

Il taglio dei tassi di interesse da parte della Bce ha ridato fiato al mercato residenziale in Italia. Nella seconda parte del 2024, infatti, il raffreddamento delle condizioni creditizie ha dato un impulso positivo al mercato delle compravendite, che ha registrato un aumento dei prezzi del 5,2% nei 12 mesi. Mentre il comparto della locazione ha archiviato il 2024 con un incremento dei contratti del 9,2%. E’ quanto evidenziato dall’analisi condotta da Immobiliare.it Insights, secondo cui a dicembre 2024 il prezzo medio al metro quadro in Italia si è attestato sui 2.238 euro, mentre il canone di affitto ha raggiunto i 13,6 euro/mq, arrivando a toccare i 15,7 euro/mq nel Nord-Ovest del Paese.

In particolare, nelle città di grandi dimensioni (con più di 250.000 abitanti), la domanda di affitto, dopo la crescita sostenuta degli ultimi anni, ha mostrato i primi segnali di assestamento, calando di quasi il 12% lo scorso anno, mentre è cresciuta di oltre il 5% nelle città minori.

“A fronte di un aumento generale dei canoni, nelle grandi città la propensione verso la locazione ha subito una prima battuta di arresto, concentrata nell’ultima parte dell’anno”, commenta Antonio Intini, Chief business development officer di Immobiliare.it. “Chi nel 2024 ha cercato una casa in locazione nei centri di maggiori dimensioni si è confrontato con prezzi già molto elevati, cosa che in molti casi ha portato a una riconsiderazione della propria scelta, spostando la ricerca verso l’hinterland, o convertendola in acquisto, anche alla luce della diminuzione dei tassi di interesse”.

Lo stock in locazione, poi, è in aumento sia nei grandi che nei piccoli centri, anche se nei primi la crescita è di quasi il 26% mentre nei secondi di circa il 10%.

“Dopo il minimo raggiunto alla fine del 2022, causato dalla coda lunga del Covid”, continua Intini, “l’offerta ha invertito il trend ed è tornata a crescere, accelerando ulteriormente negli ultimi mesi dell’anno, pur rimanendo lontana dai livelli prepandemici”.

Spostandosi sulle vendite, il capoluogo di regione che ha performato meglio a livello di prezzi nell’anno appena trascorso è stato Bari (2.206 euro/mq), con una crescita di oltre il 10%. La città più cara si è confermata invece Milano, che ha sfiorato i 5.400 euro al metro quadro, in crescita dello 0,9%, seguita da Firenze che con un +4,4% ha toccato quota 4.336 euro/mq. Bologna è rimasta sopra a Roma come prezzi di vendita (3.580 vs 3.494 euro/mq) anche se il capoluogo emiliano-romagnolo è cresciuto leggermente meno nell’anno rispetto alla Capitale (4,6% vs. 4,8%).

Sul fronte della domanda, la richiesta di case è rimasta sostenuta sia nei grandi centri che in quelli più piccoli: +23% nei 12 mesi per le grandi città, +21,8% per quelle più piccole, con un’accelerazione nella seconda metà dell’anno. L’offerta di soluzioni in vendita, che è cresciuta più nei piccoli centri (+4,2%) che in quelli di maggiori dimensioni (+1,2%), negli ultimi mesi dell’anno ha mostrato un deciso rallentamento, dopo l’accumulo registrato da inizio 2023.

“Quest’ultimo aspetto è sintomo di un mercato vivace che è tornato ad assorbire stock”, conclude Intini. “Il trend è spinto da una domanda in costante ascesa nell’anno appena trascorso. Non a caso anche i prezzi di vendita hanno riaccelerato, configurando un 2025 assolutamente positivo per il settore del real estate, salvo sorprese sui tassi”.