
29 Gennaio 2025
Hotel, boom di transazioni nel 2024 pari a 2,1 mld di € (+30%)
Hotel, boom di transazioni nel 2024 pari a 2,1 mld di € (+30%)
Hotel, boom di transazioni nel 2024 pari a 2,1 mld di € (+30%)
E’ quasi record storico per gli investimenti in strutture alberghiere. Nel 2024, secondo i risultati dell’ultimo EY Italy Hotel investment report, le transazioni di strutture ricettive in Italia hanno raggiunto i 2,1 miliardi di euro con un incremento del 30% rispetto all’anno precedente e ben al di sopra della media dell’ultimo decennio (1,65 miliardi di euro). Si tratta del secondo volume più alto mai registrato nel Paese, superato solo dal picco del 2019, anno antecedente alla pandemia
Le principali destinazioni per gli investimenti alberghieri nel 2024 sono state Roma, Venezia e Milano. La Capitale ha confermato la sua posizione di leadership con un volume di investimenti di 465 milioni di euro (22% del totale), seguita da Venezia con 353 milioni di euro (17%) e Milano con 173 milioni di euro (8%).
Le destinazioni resort hanno rappresentato il 39% del volume totale degli investimenti, con un incremento dell’11% rispetto al 2023. In questo caso, a dominare la classifica è stato il lago di Como con il 30% del totale, spinto dalla vendita di hotel esistenti e progetti di conversione per sviluppare proprietà ultra-lusso. Altre destinazioni resort in evidenza sono la Sicilia (15%) e Forte dei Marmi (11%).
“Nell’anno appena terminato, il 53% delle transazioni alberghiere in Italia ha coinvolto investitori internazionali che provengono principalmente da Europa (27%), Medio Oriente (22%) e Stati Uniti (4%)”, spiegano gli esperti di EY secondo cui il profilo degli investitori ha visto una predominanza di operatori alberghieri (38% del volume totale), seguiti da Hnwi/family offices (23%) e fondi di private equity (20%). Il 51% delle transazioni sono state a valore aggiunto (ovvero sviluppi, conversioni e miglioramenti di hotel esistenti) confermando il trend degli ultimi 10 anni. Il 2024 ha visto inoltre la rinascita degli operatori alberghieri come investitori attivi (39% del volume totale), principalmente guidati da player internazionali.
Ma come è apparsa la suddivisione degli investimenti tra i segmenti alberghieri? Secondo la fotografia scattata da EY, il segmento dei 5 stelle ha continuato a dominare, rappresentando il 45% degli investimenti totali e il 19% delle camere transate (circa 2.300 camere), riflettendo le dimensioni maggiori delle transazioni e la presenza di asset trofeo nel mercato del lusso. Il segmento dei 4 stelle ha catturato il 44% del volume degli investimenti, con una quota maggiore di camere, rappresentando il 54% delle camere totali vendute.
“Il valore dell’immobile libero continua a essere l’opzione di investimento preferita in Italia, rappresentando una quota significativa del 73% dei volumi di transazione nel 2024, in aumento rispetto al 58% del 2023, grazie alla maggiore quota di acquisizioni dirette da parte di operatori alberghieri e proprietari-occupanti”, continuano gli esperti di EY. “La domanda di hotel in leasing è rimasta limitata, rappresentando appena il 12% dei volumi totali, in linea con l’anno precedente, principalmente a causa della limitata disponibilità di prodotti core in vendita. Gli sviluppi, inclusi sia progetti greenfield che conversioni, mantengono la loro quota al 15%, coerente con gli anni precedenti”.
E’ quasi record storico per gli investimenti in strutture alberghiere. Nel 2024, secondo i risultati dell’ultimo EY Italy Hotel investment report, le transazioni di strutture ricettive in Italia hanno raggiunto i 2,1 miliardi di euro con un incremento del 30% rispetto all’anno precedente e ben al di sopra della media dell’ultimo decennio (1,65 miliardi di euro). Si tratta del secondo volume più alto mai registrato nel Paese, superato solo dal picco del 2019, anno antecedente alla pandemia
Le principali destinazioni per gli investimenti alberghieri nel 2024 sono state Roma, Venezia e Milano. La Capitale ha confermato la sua posizione di leadership con un volume di investimenti di 465 milioni di euro (22% del totale), seguita da Venezia con 353 milioni di euro (17%) e Milano con 173 milioni di euro (8%).
Le destinazioni resort hanno rappresentato il 39% del volume totale degli investimenti, con un incremento dell’11% rispetto al 2023. In questo caso, a dominare la classifica è stato il lago di Como con il 30% del totale, spinto dalla vendita di hotel esistenti e progetti di conversione per sviluppare proprietà ultra-lusso. Altre destinazioni resort in evidenza sono la Sicilia (15%) e Forte dei Marmi (11%).
“Nell’anno appena terminato, il 53% delle transazioni alberghiere in Italia ha coinvolto investitori internazionali che provengono principalmente da Europa (27%), Medio Oriente (22%) e Stati Uniti (4%)”, spiegano gli esperti di EY secondo cui il profilo degli investitori ha visto una predominanza di operatori alberghieri (38% del volume totale), seguiti da Hnwi/family offices (23%) e fondi di private equity (20%). Il 51% delle transazioni sono state a valore aggiunto (ovvero sviluppi, conversioni e miglioramenti di hotel esistenti) confermando il trend degli ultimi 10 anni. Il 2024 ha visto inoltre la rinascita degli operatori alberghieri come investitori attivi (39% del volume totale), principalmente guidati da player internazionali.
Ma come è apparsa la suddivisione degli investimenti tra i segmenti alberghieri? Secondo la fotografia scattata da EY, il segmento dei 5 stelle ha continuato a dominare, rappresentando il 45% degli investimenti totali e il 19% delle camere transate (circa 2.300 camere), riflettendo le dimensioni maggiori delle transazioni e la presenza di asset trofeo nel mercato del lusso. Il segmento dei 4 stelle ha catturato il 44% del volume degli investimenti, con una quota maggiore di camere, rappresentando il 54% delle camere totali vendute.
“Il valore dell’immobile libero continua a essere l’opzione di investimento preferita in Italia, rappresentando una quota significativa del 73% dei volumi di transazione nel 2024, in aumento rispetto al 58% del 2023, grazie alla maggiore quota di acquisizioni dirette da parte di operatori alberghieri e proprietari-occupanti”, continuano gli esperti di EY. “La domanda di hotel in leasing è rimasta limitata, rappresentando appena il 12% dei volumi totali, in linea con l’anno precedente, principalmente a causa della limitata disponibilità di prodotti core in vendita. Gli sviluppi, inclusi sia progetti greenfield che conversioni, mantengono la loro quota al 15%, coerente con gli anni precedenti”.