22 Maggio 2024

Il mercato di Torino: in calo il numero di compravendite di abitazioni (-7,8%) con prezzi tendenzialmente stabili

 

 

Nel 2023 Torino registra un calo delle compravendite residenziali: secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, nel periodo di rifermento, si sono realizzate 14.883 transazioni residenziali nel capoluogo, -7,8% rispetto al 2022.
Per quanto riguarda i prezzi, nel 2023, secondo quanto emerge dalle rilevazioni dell’Ufficio Studi Gabetti, il capoluogo piemontese ha mostrato un andamento stabile delle quotazioni che, rispetto al 2022, registrano un -0,6%.
Stabili anche i tempi medi di vendita, che si sono attestati sui 3 mesi, così come gli sconti che in sede di chiusura delle trattative sono mediamente intorno al 14%, con forte variabilità a seconda del rapporto qualità/prezzo delle specifiche soluzioni immobiliari.
Nel 2023, il mercato delle compravendite a Torino segna una frenata, in linea con quanto avvenuto nel resto del Paese. Ciononostante, la città ha un notevole potenziale e si conferma fortemente attrattiva e dinamica sia per le famiglie sia per gli investitori immobiliari.
“Torino è una città molto ben connessa, il sistema autostradale rende il capoluogo piemontese facilmente collegato con Milano, Genova e i trafori internazionali per Francia e Svizzera. Inoltre, Porta Nuova e Porta Susa, le due stazioni dell’alta velocità, permettono di raggiungere con comodità le principali città italiane. L’inaugurazione del terzo valico (prevista nel 2026) consentirà di raggiungere Genova in un’ora di treno e di ricucire il triangolo industriale collegandolo con il Nord Europa” dichiara Diego Vitello Senior Research Analyst dell’Ufficio Studi Gabetti.
L’economia della città è sempre più legata al settore terziario, mantenendo l’importante presenza di alcuni marchi storici della manifattura che hanno ulteriormente rafforzato la propria presenza nel capoluogo (ad esempio Lavazza). Torino è una città che sta puntando anche su un’industria di nicchia a elevato contenuto innovativo, come l’Aerospazio, che vedrà la realizzazione di una propria cittadella e che trasformerà la città nella capitale italiana della ricerca aerospaziale, anche grazie a un considerevole progetto di riqualificazione urbana. In questo contesto, gioca un ruolo determinante la sinergia con un’offerta universitaria di qualità (UniTO e PoliTO), capace di attirare talenti da tutta Italia e dal mondo e fare di Torino un distretto dell’innovazione.
Ma la città è anche eleganza, una caratteristica ereditata dal passato sabaudo e dall’essere stata la prima capitale d’Italia. Grazie alla ricca offerta del sistema museale (fra gli altri il museo egizio, il museo del cinema, la GAM), agli eventi culturali e sportivi (ad esempio, il Salone del Libro, il Torino Film Festival e le ATP Finals), e al suo paesaggio urbano attraversato dal Po e incastonato tra Alpi e collina, Torino si è scoperta una destinazione turistica tra le più visitate del Paese registrando, nel 2022, una solida crescita del numero di arrivi (+22% rispetto al 2014) e delle strutture ricettive. Anche l’Università, con la presenza dei due atenei del Politecnico e dell’Università di Torino che attirano studenti da tutta Italia e dal mondo, contribuisce ad aumentare l’attrattività della città. Altro elemento positivo è l’andamento del mercato immobiliare degli ultimi 10 anni. Nel settore residenziale, il 2023, seppur segnato dalle incertezze geopolitiche e dalla contrazione dei mutui, si è rivelato il terzo anno migliore degli ultimi 10 (14.882 NTN, +64% rispetto al 2014), superiore anche al 2019 (13.649 NTN, +9%), anno pre-pandemia. Un trend positivo che, nel 2023, si è confermato anche nei settori office (253 transazioni, +61% sul 2014), retail (1.051 transazioni, +79% sul 2014) e hospitality (8 transazioni, 6 in più rispetto il 2014). Proprio il settore alberghiero segnala un incremento, anche grazie agli eventi che la città ha saputo offrire e organizzare negli ultimi anni. 
“Con queste premesse, Torino è una realtà di assoluto interesse e ha tutte le potenzialità per attirare importanti investimenti nelle asset class del living, dell’healthcare e dell’hospitality. La presenza di atenei prestigiosi, richiama studenti a livello sia nazionale (120.000 studenti), sia internazionale (13.000), rendendola la terza città italiana per numero di universitari. Una dimensione che, appunto, suggerisce la possibilità di investire negli alloggi per studenti e negli affitti brevi. Anche i numeri in crescita del turismo rimarcano l’importanza di investire negli short rent, ovvero gli affitti brevi, oltre che nel settore hospitality. Ma non solo, Torino è la città del cinema e degli audiovisivi: gli ultimi anni hanno mostrato un settore vivace con ricadute positive sull’intero territorio piemontese. Anche il sistema ospedaliero conta numeri importanti. Secondo i dati più aggiornati del Ministero della Salute (2021), il capoluogo piemontese si attesta al quarto posto in Italia per numero di posti letto. Un dato che è determinato anche dalla presenza della Città della Salute e della Scienza, tra i principali e più estesi poli sanitari d’Europa. Torino presenta, pertanto, ottime opportunità di business per molteplici asset class, dimostrandosi una città meritevole di interesse e attenzione. Infine, i progetti della seconda linea della metropolitana, che si svilupperà sull’asse nordest-sudovest della città, e il prolungamento di quella esistente verso ovest, permetteranno di connettere nuove aree facendo leva soprattutto su quelle ancora dismesse, che saranno il teatro di nuovi e possibili investimenti, soprattutto di natura immobiliare.” conclude Vitello.
Nella macroarea del centro l’offerta è polarizzata tra soluzioni all’interno di immobili ristrutturati, con particolare interesse per le soluzioni ubicate nelle zone limitrofe alle vie di pregio e nel Quadrilatero, e soluzioni medie in vie meno prestigiose, oltre a un’offerta all’interno di stabili che presentano uno stato manutentivo non ottimale.
Nella “Torino Storica”, le quotazioni medie in centro crescono e si attestano su 3.140 €/mq. In centro, tuttavia, i prezzi richiesti per particolari soluzioni di pregio possono distanziarsi rispetto alle media evidenziata, per gli immobili nuovi/ristrutturati i valori possono arrivare fino ai 6.500, mentre per gli immobili da ristrutturare il valore massimo di 4.500 euro al mq.
In San Secondo e Crocetta le quotazioni medie sono in lieve in rialzo intorno ai 2.200 €/mq, con il quartiere Crocetta che gira su una media intorno ai 2800 €/mq, e San Secondo che invece scende su una media di 1.800 €/mq.
Nella “Vecchia Torino”, nei quartieri Vanchiglia e in Vanchiglietta, le quotazioni medie si attestano intorno ai 2.010 €/mq, in crescita rispetto al primo semestre 2023, con calori medi che arrivano anche ai 2.650 €/mq in Vanchiglia.
In zona Aurora valori stabili con una media sui 1.450 euro al mq che scendono leggermente quando ci si sposta in Barriera di Milano, attestandosi intorno ai 1.200 euro al mq per l’usato medio in buone condizioni.
In zona San DonatoCampidoglio e Valdocco, siamo intorno ai 1.610 euro al mq come media di quartiere, che può arrivare intorno ai 2.300 in zona Borgo Campidoglio per il signorile in ottimo stato.
Nella “Nuova Torino”, leggermente in crescita le quotazioni in zona Cit Turin, siamo sui 2.550 euro al mq, che scendono a 1.750 euro al mq in zona Cenisia e 1.650 euro al mq in zon San Paolo.
In zona San Salvario, che comprende c.so Vittorio Emanuele, via Nizza, via Dante e il Parco del Valentino, siamo intorno a 2.270 euro al mq medio, cifra che arriva anche a 3.600 euro al mq per le soluzioni signorili in ottimo stato.
Nella periferia sud-ovest, per la zona Parella, si registrano valori stabili che si aggirano intorno ai 1.250 euro al mq, mentre in zona Pozzo Strada siamo intorno ai 1.600 euro al mq. In zona Santa Rita si registrano quotazioni in rialzo, tra i 1.650 euro e i 2.000 euro al mq, che scendono a 1.200 per la zona di Mirafiori
Infine, il collinare Oltrepo mantiene una buona domanda di soluzioni di alto livello, con valori nelle zone Gran Madre – Monte dei Cappuccini e Crimea dove siamo sui 2.600 euro al mq medio, che possono arrivare ai 3.500 euro per immobili signorili, fino ai 4.400 euro al mq per l’ottimo stato.