
09 Aprile 2025
INNOVATION FORUM 2025 – Con l’intelligenza artificiale nel 2050 il real estate italiano arriverà a 800 miliardi di euro
Scenari Immobiliari. L’evento ha riunito i protagonisti di diversi settori, che hanno condiviso esperienze e
visioni sul valore dell’innovazione nel contesto attuale e prospettico. Tra gli speaker, moderati da Francesca
Zirnstein (Direttore Generale di Scenari Immobiliari), sono intervenuti anche Enzo Baglieri (Associate Dean
for Master Division di SDA Bocconi), Costanza Balboni Cestelli (Head of Innovation & Data di Generali Real
Estate), Paolo De Nadai (Presidente di OneDay Group), Claudia Pingue (Responsabile del Fondo Technology
Transfer di CDP Venture Capital SGR), Stefano Sirolli (CEO & Co-Founder di RealStep SGR).
L’innovazione, leva determinante per realizzare nuovi modelli di sviluppo economico e rigenerare le
strutture sociali, è necessaria per affrontare le grandi sfide del nostro tempo: demografica, ecologica e
digitale. Nello scenario globale, caratterizzato da profonde trasformazioni, la capacità di produrre
innovazione e valorizzare conoscenza si conferma il principale fattore di competitività.
Paesi e continenti che investono in ricerca, sviluppo e formazione avanzata raggiungono una crescita più
solida, potenzialmente più inclusiva e sostenibile, rafforzando al contempo la resilienza delle proprie
economie e la coesione di gruppi sociali.
“L’innovazione – ha dichiarato in apertura dei lavori Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – è
ormai infrastruttura del real estate. Al suo interno, finanza, edilizia e servizi immobiliari stanno ridisegnando
le strutture produttive, integrando tecnologie digitali e soluzioni sostenibili all’interno dell’intera filiera
immobiliare, volano per la modernizzazione economica e per la creazione di valore diffuso. Oggi, il settore
immobiliare in Italia rappresenta il 22 per cento del valore aggiunto nazionale, impiega due milioni di
persone in oltre 740 mila imprese attive. Ma è nel futuro la visione più importante, negli scenari evolutivi al
2035 e al 2050”.
“L’Innovation Forum 2025 ha confermato il suo ruolo di piattaforma strategica per il dialogo tra settori
chiave – ha commentato Giuseppe Amitrano, Founder & Group CEO di Dils – dal real estate al leisure, dalla
tecnologia al mondo accademico. L’innovazione è il driver principale dell’evoluzione urbana e degli spazi in
cui viviamo: per questo è fondamentale intercettare i trend globali e tradurli in soluzioni concrete. In Dils, la
trasformazione del real estate passa attraverso strumenti tecnologici e digitali avanzati, con l’obiettivo di
generare un impatto positivo e sostenibile nel lungo periodo. Tuttavia, la tecnologia è solo un abilitatore:
sono le persone a fare la differenza. Con oltre 600 professionisti attivi Italia, Olanda, Portogallo e Spagna,
investire sul capitale umano resta il vero motore del cambiamento.”
In un mondo in cui si investono 2.500 miliardi di dollari ogni anno in ricerca e sviluppo, di cui una quota
significativa destinata all’innovazione in ambito tecnologico, l’Italia mostra importanti elementi di forza. Il
nostro Paese è, infatti, tra i best performer per capitale umano e ricerca, infrastruttura, conoscenza e output
tecnologici e output creativi. Dal 2014 al 2024 ha registrato una progressione costante nelle performance,
grazie anche a un sistema di micro, piccole e medie imprese altamente reattive e a una rete di ricerca
pubblica e universitaria di alto livello.
Permangono però debolezze strutturali che limitano il potenziale del Paese: la frammentazione produttiva, il
disallineamento tra competenze richieste e offerte dal sistema formativo e una governance multilivello
ancora disomogenea. Per sbloccare questo potenziale servono politiche industriali coraggiose e coerenti,
capaci di integrare fiscalità incentivante, programmazione territoriale e semplificazione normativa.
Secondo le stime di Scenari Immobiliari grazie al fattore innovazione, nel 2035 l’insieme di attività di
costruzione, sviluppo, gestione e valorizzazione degli asset immobiliari potrà generare circa 535 miliardi di
euro di ricchezza del Paese di cui oltre il cinque per cento per il comparto delle costruzioni, quasi il 2,5 per
cento per quello dello sviluppo e più del 14 per cento per le attività immobiliari. Valori che raggiungono gli
800 miliardi di euro al 2050, con una forbice tra l’8 e il 10 per cento dalle costruzioni, tra il 3 e il 3,5 per
cento dallo sviluppo e tra il 17 e il 19 per cento dalle attività immobiliari.
“Le sfide per i prossimi 10 e 25 anni sono enormi – commenta Francesca Zirnstein, direttore generale di
Scenari Immobiliari – perché il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità include la necessità di rivedere
parti importanti delle nostre modalità di gestione, delle nostre qualità professionali, delle nostre
caratteristiche produttive. Anche l’economia immobiliare italiana, per essere innovativa, dovrà rivedere
strategie e accettare cambiamenti nella piramide di valore delle industrie, sostenuta da politiche e
investimenti pubblici e privati finalizzati a realizzare un impatto concreto sulla crescita e sull’occupazione.
L’Italia potrà incrementare significativamente la produttività nei settori della conoscenza e ridurre i divari
territoriali attraverso interventi mirati su infrastrutture, formazione e innovazione, collocandosi tra i Paesi
leader nella generazione di valore grazie alla trasformazione urbana e alla valorizzazione della filiera
immobiliare. Il territorio è la scala giusta per l’innovazione: i sistemi urbani, se sostenuti da una
pianificazione accorta a livello locale e da politiche strategiche nazionali, possono attivare dinamiche
evolutive autonome e rafforzare la competitività complessiva”.
INNOVATION FORUM 2025 – Con l’intelligenza artificiale nel 2050 il real estate italiano arriverà a 800 miliardi di euro
L’innovazione è realtà economica, elemento essenziale per la crescita di un Paese e ridistributore sociale
indispensabile per garantire opportunità per il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione, con
impatti sui mercati, sull’occupazione e sulla sostenibilità ambientale. Con l’impiego di tecniche e tecnologie
innovative, infatti, nel 2035 il real estate potrà generare 535 miliardi di euro di ricchezza del nostro Paese,
per arrivare fino a 800 miliardi nel 2050. Questi sono alcuni dei dati che emergono dal Report “INNOVARE
VALE” presentato nel corso dell’INNOVATION FORUM, l’evento di riferimento dedicato ai megatrend
dell’innovazione e della trasformazione tecnologica promosso per il terzo anno consecutivo da Scenari
Immobiliari e Dils. L’appuntamento si è svolto questa mattina presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
di Milano con il titolo “Innovation Forum 2025. Il futuro tra nuove sfide e realtà” ed è stata un’occasione di
confronto tra esperti e leader di settore sulle prospettive di sviluppo e sulle applicazioni concrete delle
tecnologie emergenti, con un focus particolare sul ruolo sempre più strategico e trasversale dell’Intelligenza
Artificiale.
Ad aprire i lavori sono stati Giuseppe Amitrano, Founder & Group CEO di Dils, e Mario Breglia, Presidente diScenari Immobiliari. L’evento ha riunito i protagonisti di diversi settori, che hanno condiviso esperienze e
visioni sul valore dell’innovazione nel contesto attuale e prospettico. Tra gli speaker, moderati da Francesca
Zirnstein (Direttore Generale di Scenari Immobiliari), sono intervenuti anche Enzo Baglieri (Associate Dean
for Master Division di SDA Bocconi), Costanza Balboni Cestelli (Head of Innovation & Data di Generali Real
Estate), Paolo De Nadai (Presidente di OneDay Group), Claudia Pingue (Responsabile del Fondo Technology
Transfer di CDP Venture Capital SGR), Stefano Sirolli (CEO & Co-Founder di RealStep SGR).
L’innovazione, leva determinante per realizzare nuovi modelli di sviluppo economico e rigenerare le
strutture sociali, è necessaria per affrontare le grandi sfide del nostro tempo: demografica, ecologica e
digitale. Nello scenario globale, caratterizzato da profonde trasformazioni, la capacità di produrre
innovazione e valorizzare conoscenza si conferma il principale fattore di competitività.
Paesi e continenti che investono in ricerca, sviluppo e formazione avanzata raggiungono una crescita più
solida, potenzialmente più inclusiva e sostenibile, rafforzando al contempo la resilienza delle proprie
economie e la coesione di gruppi sociali.
“L’innovazione – ha dichiarato in apertura dei lavori Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – è
ormai infrastruttura del real estate. Al suo interno, finanza, edilizia e servizi immobiliari stanno ridisegnando
le strutture produttive, integrando tecnologie digitali e soluzioni sostenibili all’interno dell’intera filiera
immobiliare, volano per la modernizzazione economica e per la creazione di valore diffuso. Oggi, il settore
immobiliare in Italia rappresenta il 22 per cento del valore aggiunto nazionale, impiega due milioni di
persone in oltre 740 mila imprese attive. Ma è nel futuro la visione più importante, negli scenari evolutivi al
2035 e al 2050”.
“L’Innovation Forum 2025 ha confermato il suo ruolo di piattaforma strategica per il dialogo tra settori
chiave – ha commentato Giuseppe Amitrano, Founder & Group CEO di Dils – dal real estate al leisure, dalla
tecnologia al mondo accademico. L’innovazione è il driver principale dell’evoluzione urbana e degli spazi in
cui viviamo: per questo è fondamentale intercettare i trend globali e tradurli in soluzioni concrete. In Dils, la
trasformazione del real estate passa attraverso strumenti tecnologici e digitali avanzati, con l’obiettivo di
generare un impatto positivo e sostenibile nel lungo periodo. Tuttavia, la tecnologia è solo un abilitatore:
sono le persone a fare la differenza. Con oltre 600 professionisti attivi Italia, Olanda, Portogallo e Spagna,
investire sul capitale umano resta il vero motore del cambiamento.”
In un mondo in cui si investono 2.500 miliardi di dollari ogni anno in ricerca e sviluppo, di cui una quota
significativa destinata all’innovazione in ambito tecnologico, l’Italia mostra importanti elementi di forza. Il
nostro Paese è, infatti, tra i best performer per capitale umano e ricerca, infrastruttura, conoscenza e output
tecnologici e output creativi. Dal 2014 al 2024 ha registrato una progressione costante nelle performance,
grazie anche a un sistema di micro, piccole e medie imprese altamente reattive e a una rete di ricerca
pubblica e universitaria di alto livello.
Permangono però debolezze strutturali che limitano il potenziale del Paese: la frammentazione produttiva, il
disallineamento tra competenze richieste e offerte dal sistema formativo e una governance multilivello
ancora disomogenea. Per sbloccare questo potenziale servono politiche industriali coraggiose e coerenti,
capaci di integrare fiscalità incentivante, programmazione territoriale e semplificazione normativa.
Secondo le stime di Scenari Immobiliari grazie al fattore innovazione, nel 2035 l’insieme di attività di
costruzione, sviluppo, gestione e valorizzazione degli asset immobiliari potrà generare circa 535 miliardi di
euro di ricchezza del Paese di cui oltre il cinque per cento per il comparto delle costruzioni, quasi il 2,5 per
cento per quello dello sviluppo e più del 14 per cento per le attività immobiliari. Valori che raggiungono gli
800 miliardi di euro al 2050, con una forbice tra l’8 e il 10 per cento dalle costruzioni, tra il 3 e il 3,5 per
cento dallo sviluppo e tra il 17 e il 19 per cento dalle attività immobiliari.
“Le sfide per i prossimi 10 e 25 anni sono enormi – commenta Francesca Zirnstein, direttore generale di
Scenari Immobiliari – perché il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità include la necessità di rivedere
parti importanti delle nostre modalità di gestione, delle nostre qualità professionali, delle nostre
caratteristiche produttive. Anche l’economia immobiliare italiana, per essere innovativa, dovrà rivedere
strategie e accettare cambiamenti nella piramide di valore delle industrie, sostenuta da politiche e
investimenti pubblici e privati finalizzati a realizzare un impatto concreto sulla crescita e sull’occupazione.
L’Italia potrà incrementare significativamente la produttività nei settori della conoscenza e ridurre i divari
territoriali attraverso interventi mirati su infrastrutture, formazione e innovazione, collocandosi tra i Paesi
leader nella generazione di valore grazie alla trasformazione urbana e alla valorizzazione della filiera
immobiliare. Il territorio è la scala giusta per l’innovazione: i sistemi urbani, se sostenuti da una
pianificazione accorta a livello locale e da politiche strategiche nazionali, possono attivare dinamiche
evolutive autonome e rafforzare la competitività complessiva”.