
12 Febbraio 2025
Istat: in Italia quasi 12.400 Rsa, forte divario tra nord e sud
Istat: in Italia quasi 12.400 Rsa, forte divario tra nord e sud
Al 1 gennaio 2023 i presidi residenziali attivi in Italia sono 12.363. L’offerta è di circa 408mila posti letto, sette ogni 1.000 persone residenti. I dati sono frutto dell’analisi Istat e sottolineano il persistere del divario tra i nord e il sud del paese.
A livello territoriale l’offerta è infatti maggiore nel nord-est, con 10 posti letto ogni 1.000 residenti, nel sud del paese scende a tre posti letto ogni 1.000 residenti.
Gli ospiti ammontano a 362.850, dei quali circa tre quarti sono anziani.
Il personale impiegato nelle strutture ammonta a quasi 337mila lavoratori, ai quali va sommata una componente di quasi 33mila volontari e poco più di 3.700 operatori del servizio civile.
Quasi 8 su 10 i posti letto destinati all’assistenza socio-sanitaria
Delle circa 15mila unità di servizio quelle che erogano assistenza socio-sanitaria sono 8.924, per un ammontare di quasi 319mila posti letto (il 78% dei posti letto complessivi). Le unità di servizio che erogano, invece, assistenza di tipo socio-assistenziale ammontano a 6.053 e dispongono in totale di 89.195 posti letto (il 22% dei posti letto complessivi).
Le unità di servizio socio-sanitarie assistono prevalentemente utenti anziani non autosufficienti, destinando a questi ospiti il 77% dei posti letto disponibili, mentre agli anziani autosufficienti e alle persone con disabilità ne vengono destinati, rispettivamente, l’8% e il 7%. Il restante 8% è dedicato ad adulti con patologie psichiatriche (5%), dipendenze patologiche (2%) e minori (1%). Le unità di tipo socio-assistenziale sono prevalentemente orientate a fornire accoglienza e tutela a persone con varie forme di disagio.
In particolare, il 41% dei posti letto è indirizzato all’accoglienza abitativa e il 41% è dedicato alla funzione socio-educativa e ospita principalmente minori di 18 anni. Le unità che assolvono in prevalenza una funzione tutelare – volta a supportare l’autonomia dei propri ospiti (anziani, adulti con disagio sociale, minori) all’interno di contesti protetti – assorbono il 12% dei posti letto. Il restante 6% offre accoglienza in emergenza.
Il 12% del personale retribuito è composto da cittadini stranieri
Al 1 gennaio 2023 operano nei presidi residenziali 373.462 unità di personale, di cui 32.896 volontari e 3.756 operatori di servizio civile. Il 12% del personale retribuito è composto da cittadini stranieri, in due casi su tre con cittadinanza extraeuropea. La distribuzione di personale non italiano varia considerevolmente a livello territoriale; nel nord-ovest e nel nord-est si osservano le percentuali più elevate rispettivamente con il 16% e il 14% del personale straniero, nel Mezzogiorno e nelle Isole la presenza straniera sfiora appena il 2%. In Emilia Romagna si riscontra la più alta presenza di personale non italiano (quasi il 26%).
A questo link l’analisi completa dell’Istat.
A livello territoriale l’offerta è infatti maggiore nel nord-est, con 10 posti letto ogni 1.000 residenti, nel sud del paese scende a tre posti letto ogni 1.000 residenti.
Gli ospiti ammontano a 362.850, dei quali circa tre quarti sono anziani.
Il personale impiegato nelle strutture ammonta a quasi 337mila lavoratori, ai quali va sommata una componente di quasi 33mila volontari e poco più di 3.700 operatori del servizio civile.
Quasi 8 su 10 i posti letto destinati all’assistenza socio-sanitaria
Delle circa 15mila unità di servizio quelle che erogano assistenza socio-sanitaria sono 8.924, per un ammontare di quasi 319mila posti letto (il 78% dei posti letto complessivi). Le unità di servizio che erogano, invece, assistenza di tipo socio-assistenziale ammontano a 6.053 e dispongono in totale di 89.195 posti letto (il 22% dei posti letto complessivi).
Le unità di servizio socio-sanitarie assistono prevalentemente utenti anziani non autosufficienti, destinando a questi ospiti il 77% dei posti letto disponibili, mentre agli anziani autosufficienti e alle persone con disabilità ne vengono destinati, rispettivamente, l’8% e il 7%. Il restante 8% è dedicato ad adulti con patologie psichiatriche (5%), dipendenze patologiche (2%) e minori (1%). Le unità di tipo socio-assistenziale sono prevalentemente orientate a fornire accoglienza e tutela a persone con varie forme di disagio.
In particolare, il 41% dei posti letto è indirizzato all’accoglienza abitativa e il 41% è dedicato alla funzione socio-educativa e ospita principalmente minori di 18 anni. Le unità che assolvono in prevalenza una funzione tutelare – volta a supportare l’autonomia dei propri ospiti (anziani, adulti con disagio sociale, minori) all’interno di contesti protetti – assorbono il 12% dei posti letto. Il restante 6% offre accoglienza in emergenza.
Il 12% del personale retribuito è composto da cittadini stranieri
Al 1 gennaio 2023 operano nei presidi residenziali 373.462 unità di personale, di cui 32.896 volontari e 3.756 operatori di servizio civile. Il 12% del personale retribuito è composto da cittadini stranieri, in due casi su tre con cittadinanza extraeuropea. La distribuzione di personale non italiano varia considerevolmente a livello territoriale; nel nord-ovest e nel nord-est si osservano le percentuali più elevate rispettivamente con il 16% e il 14% del personale straniero, nel Mezzogiorno e nelle Isole la presenza straniera sfiora appena il 2%. In Emilia Romagna si riscontra la più alta presenza di personale non italiano (quasi il 26%).
A questo link l’analisi completa dell’Istat.