
23 Ottobre 2024
Uffici, transazioni per 1,5 mld € nei primi 9 mesi 2024
Uffici, transazioni per 1,5 mld € nei primi 9 mesi 2024
Accelera la rinascita degli uffici. Lasciati alle spalle i momenti duri legati all’incertezza post covid sul futuro degli immobili direzionali, gli investitori sono tornati a scommettere su questa asset class. A tal punto che, nei primi nove mesi del 2024, le transazioni in Italia hanno raggiungo la cifra di 1,5 miliardi di euro superando i volumi dell’intero 2023, come confermato nell’ultima analisi condotta da Savills.
In questo contesto, Milano è tornata a imporsi come la location più ricercata attraendo il 58% dei volumi totali con 19 transazioni, con la porzione uffici del deal di Kering in via Montenapoleone che ha trainato l’attività. Mentre Roma ha visto aumentare la propria quota di mercato, raggiungendo più di 400 milioni dall’inizio dell’anno grazie a tre deal di grandi dimensioni.
Anche la dimensione media delle transazioni ha continuato a crescere, così come la presenza di capitali esteri, consolidando l’inversione di tendenza rispetto allo scorso anno: la moneta internazionale ha infatti caratterizzato il 57% dell’attività. Dopo la crescita dei rendimenti netti prime nel corso degli ultimi 12 mesi, che ha portato Milano al 4,25% e Roma al 4,75%, il mercato attende adesso una possibile compressione nei prossimi mesi, complice una politica monetaria meno restrittiva.
LOCAZIONI IN FORTE CRESCITA
Dall’inizio dell’anno l’assorbimento di uffici a Milano ha registrato circa 266.000 mq, un valore in linea con la media dello stesso periodo nei 5 anni pre-covid (+2%). Questo assestamento porta con sé una crescita nel numero di transazioni (+7%) rispetto all’anno precedente, a conferma dell’interesse degli occupier verso spazi con tagli più ridotti ma di qualità superiore, in grado A e con certificazioni esg compliant. La disponibilità rimane ancora molto bassa, specialmente nei submarket più centrali e per asset competitivi. Questo ha portato i canoni prime a crescere ancora nel trimestre, e continua ad alimentare la domanda in aree meno centrali. Data l’alta competitività per gli asset prime nelle geografie più centrali, il take-up di grado A rimane in linea con la media degli ultimi 5 anni, al 69%. La pressione sul mercato verrà parzialmente alleviata con il completamento di 57 progetti, previsto entro il 2027, per un totale di 630.000 mq circa.
“L’assorbimento dei primi nove mesi del 2024 conferma il periodo di assestamento del mercato milanese, con valori più vicini a quelli storici che ne confermano comunque la dinamicità”, spiega Eros Chiodoni, head of office leasing di Savills. “Anche il numero di transazioni continua la sua crescita, e la contrazione delle superfici medie transate riflette il nuovo contesto di mercato: gli occupier continuano a ricercare asset col miglior rapporto qualità-prezzo, in location centrali o semicentrali purché ben servite e facilmente raggiungibili, esg compliant, ma si scontrano con canoni in crescita in diversi distretti, una scarsa disponibilità di spazi premium e nuovi cambiamenti sul tema lavoro agile”.
In questo contesto, Milano è tornata a imporsi come la location più ricercata attraendo il 58% dei volumi totali con 19 transazioni, con la porzione uffici del deal di Kering in via Montenapoleone che ha trainato l’attività. Mentre Roma ha visto aumentare la propria quota di mercato, raggiungendo più di 400 milioni dall’inizio dell’anno grazie a tre deal di grandi dimensioni.
Anche la dimensione media delle transazioni ha continuato a crescere, così come la presenza di capitali esteri, consolidando l’inversione di tendenza rispetto allo scorso anno: la moneta internazionale ha infatti caratterizzato il 57% dell’attività. Dopo la crescita dei rendimenti netti prime nel corso degli ultimi 12 mesi, che ha portato Milano al 4,25% e Roma al 4,75%, il mercato attende adesso una possibile compressione nei prossimi mesi, complice una politica monetaria meno restrittiva.
LOCAZIONI IN FORTE CRESCITA
Dall’inizio dell’anno l’assorbimento di uffici a Milano ha registrato circa 266.000 mq, un valore in linea con la media dello stesso periodo nei 5 anni pre-covid (+2%). Questo assestamento porta con sé una crescita nel numero di transazioni (+7%) rispetto all’anno precedente, a conferma dell’interesse degli occupier verso spazi con tagli più ridotti ma di qualità superiore, in grado A e con certificazioni esg compliant. La disponibilità rimane ancora molto bassa, specialmente nei submarket più centrali e per asset competitivi. Questo ha portato i canoni prime a crescere ancora nel trimestre, e continua ad alimentare la domanda in aree meno centrali. Data l’alta competitività per gli asset prime nelle geografie più centrali, il take-up di grado A rimane in linea con la media degli ultimi 5 anni, al 69%. La pressione sul mercato verrà parzialmente alleviata con il completamento di 57 progetti, previsto entro il 2027, per un totale di 630.000 mq circa.
“L’assorbimento dei primi nove mesi del 2024 conferma il periodo di assestamento del mercato milanese, con valori più vicini a quelli storici che ne confermano comunque la dinamicità”, spiega Eros Chiodoni, head of office leasing di Savills. “Anche il numero di transazioni continua la sua crescita, e la contrazione delle superfici medie transate riflette il nuovo contesto di mercato: gli occupier continuano a ricercare asset col miglior rapporto qualità-prezzo, in location centrali o semicentrali purché ben servite e facilmente raggiungibili, esg compliant, ma si scontrano con canoni in crescita in diversi distretti, una scarsa disponibilità di spazi premium e nuovi cambiamenti sul tema lavoro agile”.